Basilico e pesto, esperienza diretta sul campo e prospettive di lavoro certo in agricoltura.
Sono questi gli ingredienti che hanno caratterizzato la gita scolastica della classe 4F dell'Agrario Arzelà di Sarzana (in uscita finalmente libera, seguendo il protocollo anti-Covid) e al termine sono diventati argomento di una tesina in classe.
La giornata è iniziata al circolo Arci di Marinella, dove gli studenti hanno potuto assaporare il pesto dell'azienda 'L'Aromatica' di Roberto Cagnoli, e si è conclusa di pomeriggio nella piana lunense dove l'imprenditore Marco Nicolini ha spiegato a loro tutti i segreti della coltivazione del basilico.
Una 'lezione' a tutto tondo su un mondo, quello del basilico, che vede la Liguria tra i principali protagonisti mondiali e la Val di Magra leader della coltivazione all'aperto e della produzione di semilavorati per l'industria.
L'iniziativa si è svolta sotto l'egida della Cia, la Confederazione italiana agricoltori, presente con il suo presidente locale, l'imprenditore Alessandro Ferrante, in ausilio al professore agronomo Massimo Caleo e all'assistente dell'azienda agraria scolastica Giovanni Mattei.
"Le aziende agricole – ha spiegato ai ragazzi Alessandro Ferrante – hanno estremo bisogno di giovani che abbiano voglia di lavorare. Servono persone che sappiano mettere testa nella terra e abbiamo conoscenze scientifiche di quello che è l'attività. Nella nostra provincia abbiamo aziende serie che possono offrire tante opportunità ai ragazzi diplomati all'Agrario".
L'appello del presidente Ferrante è stato ripreso e ampliato dal professor Massimo Caleo, che ha collegato il ritorno alla terra con lo sviluppo dell'imprenditoria agricola da parte dei giovani ed ha annunciato nuove visite della scuola ad aziende del territorio per rendere i ragazzi consapevoli al futuro lavoro.
L'imprenditore Marco Nicolini, davanti alla distesa dei campi di basilico, ha illustrato agli aspiranti agricoltori la sua attività. "Qui, nei terreni di Marinella – ha detto – stiamo preparando la produzione estiva di basilico genovese dop, fino a ottobre in tutto circa sei raccolti. Daranno origine a 4mila tonnellate di semilavorato all'anno destinato ai più importanti marchi nazionali. Tutto avviene in maniera meccanica, dalla coltivazione, alla raccolta e alla lavorazione coniugando le tecniche agricole alle nuove esigenze dell'industria alimentare".
"I ragazzi – ha rimarcato Massimo Caleo – hanno passato una giornata entusiasmante apprezzando il prodotto finale che è il pesto e vedere soprattutto quali sono i segreti della sua produzione fin dalla semina. A questo tipo di scuola, fatta di teoria in classe ma soprattutto di esperienza pratica sul campo, che l'istruzione agraria deve guardare nel futuro nel segno dell'innovazione e dello sviluppo".