A poco più di 24 ore dal cedimento del ponte Darsena di Pagliari, il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale Mario Sommariva ha incontrato i giornalisti per un punto stampa su quelli che saranno i prossimi passi.
La rottura di un sistema idraulico sembra la causa più probabile del cedimento e sono da escludere errori umani e danni strutturali: quello che non ha funzionato è stato un elemento meccanico, forse un perno che ha ceduto proprio mentre il ponte era in movimento. Questa al momento, è la ricostruzione più probabile, ma ovviamente è in corso un lavoro di indagine da parte della Procura che ha posto l'area sotto sequestro.
Dopo il primo intervento di ieri, Sommariva ha confermato oggi che "Tutto è sempre stato gestito in assoluta sicurezza: l'ultima verifica è stata fatta il 24 marzo, a seguito di un incidente che aveva divelto il gard rail, avevamo colto l'occasione per un controllo sui pistoni, controllo che ha dato esito positivo, ma la manutenzione ordinaria è sempre stata fatta con regolarità. Per quel che riguarda la causa, possiamo già escludere l'errore umano, perchè nessuno è coinvolto nelle manovre di movimentazione del ponte".
Per il resto, rispetto a ieri non esistono elementi per parlare di una tempistica certa per il ripristino del ponte: "Non abbiamo elementi nuovi sulla dinamica- ha continuato Sommariva- ma stiamo già lavorando per garantire la sicurezza e far rientrare a casa le famiglie. Il ponte è funzionale alle aziende che lavorano sulla darsena che potrebbero anche rinunciare al ponte, fondamentale invece per la viabilità: diciamo che sicuramente l'idea è di ripristinarlo, ma i tempi non saranno inferiori ad un anno", questo anche perchè, come sottolineato dal presidente di AdSP, non sarà un semplice ripristino del ponte, ma la progettazione e costruzione di una nuova struttura.
La priorità, adesso, è fare rientrare le 12 persone che al momento sono state evacuate alle loro abitazioni: si tratta delle tre famiglie che vivono nella palazzina proprio adiacente al ponte, ora in pericolo a causa del pilone che rischia di crollare: "Queste persone ora sono nostre ospiti in un albergo, ma ci rendiamo conto del disagio, quindi, innanzitutto, dobbiamo mettere in sicurezza l'area e farle tornare a casa tra un paio di giorni".
Entro 10 giorni, invece, lo spostamento del ponte e la fine dei disagi per le aziende che lavorano in Darsena: "Ovviamente bisogna tenere conto del lavoro che sta portando avanti la procura: l'operazione vera e propria durerà un paio di giorni, nei quali le famiglie della palazzina saranno spostate nuovamente, ma i disagi dovrebbe concludersi lì".
Per quel che riguarda le imprese, aggiunge Sommariva: "Il loro lavoro non si è mai fermato: l'unico problema è che adesso non possono usufruire del canale di uscita, ma abbiamo subito attivato il 'Piano B', che permetterà di far spostare le imbarcazioni via terra. Sicuramente un disagio, ma meno grave di quanto sia apparso ieri: le aziende stanno continuando a lavorare e una volta spostato il ponte potranno tornare ed usufruire appieno dello specchio acqueo".
Tempi lunghi quindi solo per quel che riguarda la viabilità: almeno per un anno si continuerà ad usare la strada alternativa: "Una viabilità che è sempre stata attiva e che è sempre stata prevista durante le manovre del ponte: il tempo di percorrenza si allunga di qualche minuto, sicuramente un disagio, ma sopportabile".
Infine un commento ai numerosi interventi di ieri: "Certamente è il caso di ridimensionare la preoccupazione e l'agitazione: nessuno ha rischiato la vita, perchè è ovvio che se il ponte è in movimento la viabilità è chiusa. Ringrazio ovviamente le Forze dell'Ordine e i lavoratori di AdSP che stanno lavorando e si sono messi a disposizione fin dal primo momento".