I militari del Nucleo Carabinieri Cites della Spezia, insieme al personale della sanità animale di Asl5, hanno riscontrato diverse irregolarità in un allevamento di ovini e caprini alla Spezia.
Durante il controllo, mirato a verificare il rispetto dei regolamenti UE in materia di sicurezza alimentare e benessere degli animali, i Carabinieri hanno trovato 128 capi tra capre, pecore e montoni, un numero molto superiore rispetto a quello registrato all’interno della banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica e a quello che risultava sul registro di carico e scarico degli animali.
Inoltre i Carabinieri hanno riscontrato la mancanza di tracciabilità di numerosi capi ovi-caprini, alcuni dei quali erano sprovvisti di marca auricolare, mentre altri erano identificati con una sola marca invece delle due previste. 52 capre infine, provenienti da un altro allevamento, erano state spostate senza la prevista documentazione ed erano sprovviste dell’attestazione sanitaria.
I Carabinieri hanno quindi proceduto al sequestro sanitario cautelativo dei 128 capi presenti nell’azienda, i quali verranno sottoposti a due prelievi ematici a distanza di sei mesi uno dall’altro per scongiurare la presenza di brucellosi, una malattia infettiva che colpisce principalmente gli animali ma che può essere trasmessa anche all’uomo.
All’interno della struttura erano presenti anche due asini, nonché esemplari di cani e avicoli di diverse specie: i due asini erano sprovvisti di passaporto e non erano stati inseriti nel registro di carico e scarico degli equidi, mentre un cane era sprovvisto di microchip identificativo.
Le numerose violazioni riscontrate sono costate alla titolare dell’allevamento nove sanzioni per un totale di oltre 9 mila euro, principalmente per violazioni delle normative che regolano la sicurezza alimentare e il sistema di tracciabilità degli animali destinati alla produzione alimentare.
Un’ulteriore sanzione di mille euro è stata elevata al titolare dell’impresa di autotrasporti che ha effettuato il trasloco di 52 animali della specie caprina destinati all’azienda con la documentazione incompleta.
Gli animali, ad ogni modo, non risultavano maltrattati, per questo motivo sono stati lasciati in custodia alla titolare dell'allevamento, visto che il sequestro le impedisce di poterli spostare.