"Aderiremo ad ogni iniziativa - di qualsiasi forza politica, sindacale o associativa - che rivendicherà il principio della sanità pubblica, del corretto ed economico utilizzo delle risorse pubbliche e della piena valorizzazione del personale e delle strutture della nostra provincia.
Il nostro principio e’ che la Provincia ha assoluto bisogno di un nuovo ospedale, ma con un piano finanziario che non metta a rischio i servizi sanitari nel futuro. Non intendiamo frapporre alcun ostacolo al progetto dell’ospedale, ma pretendiamo un sistema di finanziamento a totale partecipazione pubblica.
L’adesione è necessitata anche dalle mancate risposte del Presidente Toti durante la riunione delle Commissioni Consiliari di mercoledi 21 aprile.
Il Presidente, in particolare, nonha fornito risposte:
- sui motivi per i quali, al posto della concessione al privato, non sia stato scelto un mutuo a carico della Regione o dell’ASL (ha ritenuto che la procedura di concessione di costruzione e gestione al privato sia più rapida, ma senza far riferimento alla formula dell’appalto integrato. Ha inoltre affermato che tale scelta consentirà di liberare risorse per mutui regionali in altre province, dimenticandosi che le altre province da anni sono già dotate di personale e risorse in più rispetto alla ASL 5 e quindi confermando l’ingiustizia di tale scelta e l’ulteriore aggravio di risorse per la nostra ASL – 15 mln di euro l’anno per 25,5 anni impediranno investimenti su servizi essenziali, come il potenziamento del territorio -);
- sulla destinazione del S. Bartolomeo (ha riferito solo che il S. Bartolomeo avrà un ruolo di contenimento delle fughe, ma non ci ha detto chi sarà a gestire i servizi ospedalieri sarzanesi nel futuro, confermando così l’idea che il S. Bartolomeo potrà anche essere ceduto in convenzione a privati)
- sul motivo per il quale i costi di costruzione del nuovo ospedale siano lievitati da 177 milioni a 264 milioni (ha riferito di vaghi aggiornamenti del progetto, ma non ha detto che una parte considerevole di interventi – come la demolizione del vecchio Felettino e la predisposizione dell’area di cantiere – fossero già stati effettuati dalla ditta Pessina)
- sui motivi per i quali non ci sia un programma di gestione dei servizi sanitari provinciali da oggi alla messa in opera del Nuovo Felettino nel 2026, in particolare per le assunzioni di personale (ha riferito del piano straordinario del dicembre 2019; ma tale piano non prevedeva alcun intervento straordinario ed invece interventi strutturali e di attrezzature già deliberati dall’ASL e assunzioni di personale in misura inferiore a quanto aveva stimato il precedente direttore generale sul piano di fabbisogno del personale 2019-2022)
- sul piano economico finanziario dell’opera e in particolare sulla determinazione del canone annuale a favore del privato (non ha fatto cenno ad alcun documento di dettaglio, se non ad una presentazione power point allegata alle delibere dell’ASL)
Neppure il Presidente Toti e la sua giunta hanno tenuto conto dei “consigli” della Corte dei Conti: “Ritiene la Procura che la Regione, al di là della idoneità e della attendibilità delle fonti di copertura dell’opera pubblica in questione, dovrebbe valutare attentamente la convenienza complessiva dell’operazione nei termini che sono stati fissati, onde evitare di continuare di porre a carico della collettività ulteriori oneri senza alcun ritorno economico;... “
Invitiamo i cittadini e le forze politiche, sindacali, associative tutte a essere presenti alla manifestazione del 24 aprile ore 12 davanti all’area di cantiere del Felettino
Manifesto per la Sanità Locale