ll Comune della Spezia ha presentato il progetto per rispondere al bando emesso dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”, finalizzato a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all'edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l'accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, nonché a migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, in un'ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall'Unione europea, secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile.
“Un progetto ambizioso che recupera l’esistente senza alcun consumo ulteriore di suolo, valorizzando le aree verdi e dando una prospettiva di futuro anche a quei quartieri con maggiori difficoltà sociali e economiche”. ha dichiarato il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini.
Per redigere il progetto, l’amministrazione comunale ha scelto come referente la competenza dell’architetto Danilo Sergiampietri, del gruppo di progettazione di Fabrica Società Cooperativa.
“Progetto diffuso di riqualificazione residenziale sociale nel territorio urbano del Comune della Spezia. Proposta per un nuovo modo di vivere e convivere” è il titolo del documento finale.
Danilo Sergiampietri: “Un progetto ambizioso, impegnativo, sfidante ma al tempo stesso affascinante, utile e necessario. Prima di individuare gli strumenti urbanistici ed edilizi utili alla valorizzazione delle aree periferiche o sottoutilizzate è stato svolto un attento lavoro di conoscenza e valutazione dei bisogni e le aspettative delle comunità che le abitano, le potenzialità del territorio stesso e la sua capacità di resilienza".
"Una analisi attenta che abbiamo svolto in stretta collaborazione con l’assessore all’Urbanistica Luca Piaggi e l’assessore ai Servizi Sociali Giulia Giorgi. Il percorso di rigenerazione urbana presentato si è così concretizzato non solo attraverso il recupero sostenibile di spazi urbani dismessi, di piccole e medie dimensioni, distribuiti in modo equivalente su tutto il territorio comunale in modo da creare una vera e propria rete di risposte ai bisogni e alle esigenze della comunità locale, ma anche attraverso la diffusione della loro conoscenza tramite l’uso di processi partecipativi organizzati, con la consapevolezza di come tali strumenti possano essere utili alla comunità tutta per la comprensione della potenzialità degli interventi in ambito sociale ed in chiave di sostenibilità ambientale ed economica".
"Prendendo ispirazione da quanto in parte già avvenuto in Europa, diventa quindi fondante lo sviluppo di uno strumento urbanistico che a livello locale sia capace di rispondere alle aspettative di vita, di benessere ed alle esigenze di servizi delle fasce più deboli della comunità. Spazio quindi al social o co-housing, all’utilizzo di energia rinnovabile, alla mobilità sostenibile, valorizzazione del territorio e del paesaggio, partecipazione sociale”.