Il giubilo del Presidente della Regione (scontato) e del Sindaco della Spezia (sempre assenziente) per la notizia dell’avvio del bando di gara del Felettino, lascia però intravvedere ancora molte ombre.
Vediamo quali.
I costi dell’opera erano stati annunciati – nella conferenza stampa del Presidente regionale del 14.12.20 – in euro 175 milioni. Mentre oggi i milioni sono diventati 264. Perché ?
Di questi 264 milioni una quota importante – 178 – saranno a carico della Regione.
Oggi il Presidente comunica che, in quei 178 mln, ci saranno anche risorse nazionali ex art. 20. A dicembre, ci aveva invece comunicato la (per noi assurda) decisione di destinare quelle risorse ex art 20 (assegnate da Accordi di Programma con il Ministero della Salute alla nostra Provincia) ad altri interventi in altre province liguri. Naturalmente (sic!) con l’assenso del Sindaco anche in quella occasione. Dove sta la verità?
Sempre oggi, il Presidente conferma che per coprire la differenza dei costi – tra finanziamento pubblico ed oneri di progettazione e costruzione – pari ad oggi ad euro 86 milioni, ci si affiderà ad un privato che, come noto, gestirà i servizi non sanitari per almeno 30 anni. Ci domandiamo: perché legarci a canoni per un tempo così lungo e non ricorrere invece ad un mutuo con Cassa Depositi e Prestiti od utilizzare i fondi del Recovery Fund?
Notoriamente, gli interessi sui canoni al privato sono nell’ordine del 10 – 12% (per ripagare il privato dell’investimento), mentre ben più contenuti sono oggi i tassi su mutui.
Nel frattempo, comunque e tanto per non far torto a nessuno ..., sono stati spesi oltre 500.ooo,oo euro per nuove consulenze e incarichi di nuova progettazione!
Le ombre sono poi ancora maggiori se teniamo conto che né il Presidente, né tantomeno (ed ovviamente ....) il Sindaco hanno dato indicazioni precise su due ulteriori ed altrettanto determinanti questioni :
- 1. L’applicazione del c.d. decreto Balduzzi al Nuovo Felettino, norma che – se attuata – eliminerà dal nuovo nosocomio reparti storici, ma anche fondamentali, come ci ha insegnato il Covid, tipo gli infettivi e la pneumologia, stante che il nostro bacino di utenza non è sufficiente a garantirli sulla base del citato decreto Balduzzi;
- 2. La destinazione del S. Bartolomeo di Sarzana. Il numero dei posti letto del Nuovo Felettino – in numero maggiore rispetto agli attuali nel S. Andrea – e la destrutturazione di reparti, servizi e personale a Sarzana (perversa logica attuata in questi ultimi anni), ci induce a considerare il concreto rischio di una privatizzazione dell’ospedale di Sarzana, come accaduto con tre ospedali pubblici del ponente ligure.
Invece di giubilare sempre e comunque alla decisioni regionali, il Sindaco della Spezia convochi la Conferenza dei Sindaci (come abbiamo già richiesto noi, invano, da febbraio), onde rendere conto alle altre Istituzioni locali e ai cittadini di quali siano i veri programmi della Giunta ligure.
E’ ora che gli altri Sindaci della Provincia pretendano, per i loro cittadini, servizi sanitari degni e pari a quelli delle altre Province liguri.
MANIFESTO per la SANITA' LOCALE
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