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Maria Vedrinskaya è la nuova Console Generale della Federazione Russa a Genova

L'intervista dell’Associazione Culturale Russkaya Idea della Spezia.

Laureata presso l’Istituto Statale delle Relazioni Internazionali di Mosca è diplomatica di carriera. Dal 1998 è in servizio presso il Ministero degli Affari Esteri. Ha ricoperto varie cariche diplomatiche sia all’Amministrazione Centrale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa che all’estero. Dal 1999 al 2004, dal 2005 al 2009 addetto, secondo segretario dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia. Dal 2010 al 2020 primo segretario, consigliere, primo consigliere del Primo Dipartimento Europeo del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa. Dal gennaio all’ottobre 2020 Capo Ufficio dello stesso Dipartimento. Dall’ottobre 2020 Console Generale della Federazione Russa a Genova.Parla l’italiano e l’inglese. Ha il grado diplomatico di Consigliere di I classe dal dicembre 2016.

Il suo arrivo a Genova come Console Generale della Federazione Russa è molto recente, quali sono le sue impressioni dei Liguri e della Liguria?
Sono arrivata a Genova il 31 ottobre di quest’anno come Console Generale della Federazione Russa, ma certamente ho avuto modo di visitare la Liguria anche prima. Quando ho lavorato presso l’Ambasciata russa a Roma (dal 1999 al 2004 e poi dal 2005 al 2009) ed in altri periodi lavorando nell’Ufficio Italia del Ministero degli Esteri russo abbiamo avuto diverse occasioni di conoscere la vostra bellissima Regione.

Ricordo ad esempio il vertice del G8 del 2001 per la buona riuscita del quale si è lavorato davvero molto. Forse non tutti ricordano che già allora si prendevano delle decisioni importanti sulle questioni che oggi sono attuali più che mai. Infatti su iniziativa russa fu deciso di svolgere una conferenza internazionale sui cambiamenti climatici. Dai leader del G8 fu annunciata la creazione del Fondo globale per la lotta contro malattie pericolose come l’AIDS, la malaria, la tubercolosi. La Russia (non per scelta propria) non fa più parte di questo meccanismo, ma continuiamo il lavoro su questi dossier nel formato più allargato e rappresentativo, quello del G20. Visto che l’Italia ora ne ha assunto la presidenza speriamo in una collaborazione più stretta in questo contesto.

Certamente ricordiamo le bellissime iniziative del 2004 quando Genova fu proclamata Capitale europea della cultura. In quella occasione tra l’altro si sono svolte le manifestazioni dedicate al centesimo anniversario della morte del classico della letteratura russa Anton Cechov, gli artisti russi si sono esibiti al Festival internazionale del balletto di Nervi e in tante altre manifestazioni.

Più volte abbiamo visitato la bellissima Chiesa Russa a San Remo che rimane un autentico gioiello di architettura nonché un forte legame spirituale e culturale tra i nostri due popoli.

Quindi prima di venire qui in ottobre ho già avuto delle belle memorie ed impressioni. Certo lavorare e vivere a lungo in una città non è la stessa cosa che venirla a visitare sporadicamente. Il processo della conoscenza più approfondita e della comprensione della nuova realtà, delle abitudini, del modo di vivere e di pensare delle persone è complesso ed interessante. E qui sono solo a capolinea. Credo sia vera l’affermazione che nella Liguria le persone sono un po’ riservate. Ma se vedono sincerità e disponibilità nei loro confronti anche loro ti rispondono sempre con reciprocità.


Cosa hanno in comune il popolo Russo e quello Italiano secondo lei e cosa trova che ci differenzia di più?
Credo che i popoli russo ed italiano abbiano sempre avuto una reciproca stima e simpatia. A questo si aggiunge il sincero e serio interesse per le culture dei due popoli, uniche nel loro genere, che fanno parte integrante del patrimonio dell’intera umanità.
La storia dei contatti dei russi ed italiani è davvero di vecchia data. Sappiamo che già nei XII-XIII secoli i primi architetti italiani cominciarono a lavorare nelle più importanti città russe come il Grande Novgorod e successivamente a Mosca e San Pietroburgo. Nella penisola di Crimea nel trecento e quattrocento dalla Repubblica Genovese furono costruite numerose fortezze per il restauro delle quali stiamo attualmente lavorando.

Nonostante il fatto che i nostri Paesi sono davvero molto diversi da tanti punti di vista – per il clima, il territorio, il modo di vivere, il cibo ecc. – ho sempre percepito una inspiegabile affinità tra russi ed italiani nel pensiero, nel modo di comunicare con gli altri, nell’esprimere le proprie emozioni, nelle tradizioni di ospitalità. E questo naturalmente rende più piacevole ed interessante il nostro lavoro.


Cosa conosce della nostra provincia della Spezia di particolare?
Con la provincia della Spezia prima di tutto abbiamo degli stretti rapporti economici in molti settori. Come uno dei più grandi progetti congiunti degli ultimi anni posso ricordare aprile 2016, quando nella città russa di Celiabinsk ho partecipato all’inaugurazione della prima linea dello stabilimento in joint venture del gruppo russo “Konar” con la società della Spezia “Termomeccanica Pompe” per la produzione delle pompe per il settore petrolifero. Il grande significato di questo evento era confermato dalla presenza del Presidente del Governo russo, allora Dmitry Medvedev.

Altro importante settore certamente è la costruzione navale. Qui abbiamo dei rapporti consolidati ancora dall’epoca sovietica con la Fincantieri. Uno dei progetti più importanti degli ultimi anni è stata la costruzione a Muggiano nel 2014-2015 del grande pontone ITARUS che è stato poi consegnato all’agenzia statale russa “Rosatom”.

Siamo felici che nella città della Spezia è presente la comunità russa che ha come propria associazione “Russkaya Idea”. Ringraziamo i suoi collaboratori per la loro attiva partecipazione nella vita culturale ed umanitaria russo-italiana. Una delle iniziative più rilevanti dell’associazione è stata l’istituzione del premio annuale Prokhorenko-Paolicchi in onore dei due parà dei nostri Paesi che hanno sacrificato la loro vita nelle operazioni contro il terrorismo internazionale all’estero (ultima edizione a cui abbiano partecipato si è svolta il 19 dicembre).

Apprezziamo altamente l’iniziativa del Comune di Sarzana che ha proposto di inaugurare il monumento alle vittime di una delle più grandi tragedie degli ultimi tempi accaduta nella città di Beslan, dove per mano terroristica hanno perso la vita tanti bambini innocenti. Speriamo che con l’alleggerimento delle restrizioni anti-covid potremo aprire questo monumento, forse per il prossimo anniversario della tragedia a settembre.


Quale è il suo programma per migliorare i rapporti tra la nostra regione e la Federazione Russa?
Devo dire che migliorare i rapporti che sono già ottimi al mio avviso sarebbe un compito troppo ambizioso. Come ho avuto modo di accennare al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti durante il nostro incontro del 25 novembre, vogliamo mantenere l’alto livello dei rapporti esistente tra la Russia e la Liguria. Tra i nostri principali obiettivi ci sono lo sviluppo dei rapporti economici, compresi quelli interregionali. I più stretti partner della Liguria tra le regioni russe sono le regioni di Ryazan, Ekaterinburg, Mosca, San Pietroburgo. Per via della pandemia covid quest’anno purtroppo ad Ekaterinburg fu cancellata l’importante fiera internazionale INNOPROM, dove l’Italia doveva essere Paese-ospite principale. Quando saranno definite nuove date della fiera rinnoveremo tutti gli inviti ai partecipanti italiani con il particolar riguardo alle imprese liguri visto che hanno dei rapporti speciali con questa bella regione russa dei monti Urali.

Un’altra sfida sarà il ripristino del turismo dopo della fine della crisi pandemica. È noto che la Liguria fin dal XIX secolo era sempre tra le mete più ambite per i turisti russi per le sue bellezze naturali, i tesori del patrimonio culturale, il cibo e tante altre cose. Speriamo però che anche i liguri saranno interessati ad approfondire le loro conoscenze del nostro Paese, non limitando magari i loro viaggi solo a Mosca e San Pietroburgo, ma andando a visitare altre regioni che offrono ora dei programmi turistici molto interessanti e più svariati. Spero che ai turisti italiani sarà di aiuto anche il nuovo sistema dei visti elettronici che intendiamo introdurre a partire dell’anno prossimo. Il visto elettronico sarà valido per 60 giorni per la permanenza in Russia di 16 giorni di durata e non ci si vorranno né inviti né conferme alberghiere. Non appena saranno allentate le restrizioni anti-covid il nuovo sistema sarà operativo.

Non posso dimenticare certamente il settore culturale il quale ha subito dei danni molto seri a causa della pandemia. Speriamo di poter continuare la nostra collaborazione con il Teatro Carlo Felice, con il Conservatorio N.Paganini, con il Festival del balletto di Nervi, con tanti musei e gallerie liguri, visto anche il fatto che i ministeri della cultura della Russia e dell’Italia hanno proclamato il 2021 “Anno russo-italiano dei musei”. Sarà importante rinforzare i contatti nel campo dell’istruzione, con il particolar riguardo all’Università di Genova ma certamente non solo.


Ha in programma di visitare la nostra città prossimamente?
Certamente mi farà grande piacere poter visitare prossimamente La Spezia così come anche tante altre città liguri dove ancora non sono stata. Ci rendiamo conto che questo periodo è molto particolare a causa della pandemia che ci impone notevoli restrizioni negli spostamenti. Non appena la situazione sarà migliore spero di poter proseguire con il programma delle visite.


Ha già conosciuto i rappresentanti della comunità russa, i rappresentanti della categorie economiche che collaborano con la Russia?
Sì, sia personalmente che per via telematica ho avuto modo di incontrare già alcuni tra i miei connazionali ed i rappresentanti liguri che lavorano attivamente con la Russia. Tra le associazioni russe presenti sul territorio regionale una delle maggiori è “Russky Dom” di Genova alla quale vanno i miei auguri per i 10 anni dell’attività fruttuosa che saranno celebrati nel 2021, speriamo con un ricco programma di eventi.


Apriamo ora una prospettiva un poco più personale: quali sono le sue passioni, i suoi hobbies principali?
Una delle mie passioni personali è legata appunto al settore culturale, anche perché ho avuto l’onore di ricoprire per molti anni l’incarico dell’addetto culturale dell’Ambasciata russa a Roma. Mi dispiace davvero tantissimo che a causa di questa crisi sanitaria non possiamo andare a scoprire le bellezze artistiche ed architettoniche della Liguria. Per ora mi accontento di vedere i video ed i film su questo argomento quando ho un po’ di tempo libero. Qui non posso non confessare che i programmi da me preferiti sono quelli diretti da Piero ed Alberto Angela che ho guardato con grande interesse e piacere mentre ero ancora a Mosca.
Un dispiacere simile ho anche per le attività sportive – una delle mie passioni è il nuoto il quale purtroppo ora non si può praticare. Lavorando a Roma per molti anni ho fatto anche equitazione in uno dei circoli vicino a San Pietro di cui conservo dei bellissimi ricordi.


Spesso ci poniamo la domanda: come uscirà il mondo da questa crisi? Sarà una lezione per l’umanità?
Ovviamente sì.


Ma che conclusioni ne trarremo? I singoli stati impareranno ad essere più uniti o più divisi?
Questo dipenderà interamente da noi.

 
Intervista di Angelo Sinisi.

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