"E' chiaro - prosegue - come alcune fonti ufficiali dichiarano, che via Prosperi, data la sua collocazione, sia un biglietto da visita per chi entra alla Spezia, è chiaro che l'area oggetto dell'intervento, assai pregiata dal punto di vista immobiliare, andava recuperata, ma è altrettanto chiaro che maxi palazzoni di dieci piani non “recuperano” un bel niente. I previsti edifici sembrano piuttosto destinati ad imbruttire l'area ed a determinare ulteriori problemi riguardo la qualità della vita urbana".
"La cosiddetta "S" verde, adibita appunto a verde e servizi, che avrebbe dovuto prolungarsi fino a via del Canaletto/via Carducci, è caduta già da molto tempo nel dimenticatoio e lasciata al degrado. Tuttavia, che tale zona riemerga solo ora con le tinte preoccupanti di un massiccio intervento edilizio, fatto senza procedere ad un minimo di consultazione con la gente (ai tempi del Covid è difficile fare assemblee, ma on line si possono promuovere tante forme di partecipazione) e che soprattutto venga fatto passare come "recupero" suscita gravi perplessità. Insomma, si poteva, ed io mi auguro che ancora si possa, fare meglio", conclude Martone.