Si terranno stamattina alle 11 nella chiesa di Gaggiola i funerali di Giovanni Bertei, figura di spicco del mondo culturale spezzino, mancato a 88 anni. A salutarlo la moglie Mirella al suo fianco per 60 anni, i figli Daniela e Roberto, la nuora i nipoti, i parenti e i tanti amici che hanno apprezzato l'intelligenza a lo spirito critico di Bertei in tanti anni di attività. Diplomato ragioniere, Bertei gestì negli anni '80 con il fratello Silvano lo storico negozio di mobili in via dei Mille angolo via Colombo, dove era spesso parcheggiato un raro esemplare di Fiat Dino Bertone.
Chiuso il mobilificio negli anni '80, Giovanni intraprese la carriera sindacale, prima come fondatore e direttore della Confesercenti spezzina, in seguito come segretario della CNA e consigliere comunale di centro-sinistra, prima di spostarsi nella maturità verso posizioni più conservatrici, abbracciando la discesa in politica di Silvio Berlusconi e ottenendo nel 1997 il titolo di personaggio dell'anno, per iniziativa del quotidiano La Nazione, grazie all'acutezza dei suoi interventi sulla stampa locale, oltre che alle lettere puntualmente pubblicate sui maggiori quotidiani nazionali, con un canale preferenziale per la rubrica La Stanza di Indro Montanelli.
Critico sì ma anche scrittore: alle stampe nel 2008 con il fido editore Gaetano Russo "Scandalosa Spezia, lettere per una città migliore", definita dall'autore " città unica al mondo tra quelle collocate sul mare, dove gli abitanti il mare non vedono, non toccano e non godono" e nel 2011 "Monteduro" sempre edito da Russo, romanzo dedicato al paese sull'Appennino emiliano da dove proveniva il padre Orfeo, primo classificato nel premio di narrativa città di Pontremoli nel 2012.