È la questione del personale – docente e non – quella che preoccupa di più in vista della riapertura delle scuole spezzine a settembre. Il rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid – con la riorganizzazione delle aule e il distanziamento tra gli alunni – renderà necessario un organico più ampio rispetto a quello attuale, ma su questo punto dal ministero dell’Istruzione non sono ancora arrivate risposte chiare.
Al contrario, sembra difficile che in poco meno di due mesi l’elefantiaca macchina della pubblica amministrazione garantisca assunzioni straordinarie in tempo per il rientro tra i banchi.
Lo hanno sottolineato i sindacati nella seduta della commissione comunale sulla scuola che si è tenuta oggi. Preoccupa anche la mancanza di linee guida dettagliate sulle modalità di riapertura, mentre i genitori chiedono a gran voce indicazioni chiare su cosa aspetterà i loro figli al rientro a scuola, anche per quanto riguarda i trasporti scolastici. Ma al momento sono più le incognite che le certezze.
La prevista data di riapertura, fissata al 14 settembre, ha già fatto storcere il naso a molti, visto che domenica 20 e lunedì 21 settembre le aule saranno inutilizzabili causa elezioni regionali.
Sul fronte della riorganizzazione degli spazi, proprio questa mattina sono terminati i sopralluoghi dei tecnici comunali nei nidi e nelle scuole di competenza del Comune. Venerdì 31 luglio si terrà invece un’altra riunione del tavolo tecnico dell’amministrazione tra i dirigenti scolastici e l’assessore all'istruzione Giulia Giorgi: “Le soluzioni che abbiamo individuato per riorganizzare gli spazi sono quasi tutte fattibili, la situazione è meno preoccupante del previsto – ha spiegato Giorgi in commissione – Nella scuola dell’infanzia di piazza Verdi, se sarà confermata una nuova sezione come richiesto dal dirigente non ci saranno problemi, altrimenti bisognerà trovare uno spazio alternativo per una classe”.
Ammontano a circa 400 mila euro i fondi Pon assegnati al Comune per gli interventi di “edilizia leggera” nelle scuole spezzine in vista della riapertura: poco meno di 9 mila euro per ciascuno dei 45 plessi di competenza comunale per interventi di riorganizzazione degli spazi.
Ma le risorse, come ha spiegato l’assessore Giorgi, non sono ancora state incassate, né sono arrivati i necessari chiarimenti sulle modalità in cui potranno essere spese. Incognite decisive, dati i tempi risicati: “Se non ci verrà data la possibilità di fare affidamenti diretti per i lavori, senza dover organizzare gare d’appalto, non riusciremo a svolgere i lavori in tempo – ha fatto notare Giorgi – Per questo stamattina ho inviato una lettera all’Anci, chiedendo anche se come Comune possiamo anticipare i fondi e partire subito”.
Desta preoccupazione anche il destino dei servizi correlati: molte scuole, ad esempio, per ragioni di spazio dovranno trasformare le mense in aule per ospitare le lezioni con le dovute distanze. Ciò significherà di conseguenza che saranno necessari meno lavoratori nei servizi mensa.
Anche sul fronte degli orari regna ancora l’incertezza: dato il personale risicato, una delle ipotesi per il sistema scolastico 0-6 anni è quella di un’importante riduzione, ma nemmeno su questo punto sono arrivati via libera dal Miur.
Altro punto di non poco conto, su cui ad oggi non è stata emanata alcuna direttiva da parte del governo, è la responsabilità in capo ai dirigenti scolastici nel caso in cui nelle scuole si dovessero verificare contagi o sintomatologie riconducibili al coronavirus.