Lamettate in faccia al poliziotto penitenziario della Casa Circondariale della Spezia da parte di un detenuto italiano in preda alla follia.
A darne notizia è il SAPPe della Liguria il quale lamenta una stato degenerativo delle carceri liguri.
“Ancora una volta a subirne il danno è un basco azzurro che è intervenuto per evitare altre grosse conseguenza. Un detenuto italiano, un omicida per l’esattezza, in preda a pura follia ha iniziato ad andare in escandescenza perché pretendeva una terapia diversa da quella in cura. Con tutta la calma possibile, l’agente di turno ha cercato di farlo ragionare ma visto l’insistenza e capito il livello di alterazione, ha chiamato il medico di turno e condotto in infermeria qui è scattata la sua ira ha prelevato due lamette nascoste in bocca ed ha cercato di aggredire il medico, di qui l’intervento del poliziotto che ha bloccato il detenuto ma lo stesso ha colpito l’agente ferendolo alla testa ed alle braccia.”
Da parte dell’agente una grande prova di coraggio che ha evitato gravi conseguenze a lui auspichiamo un giusto riconoscimento per il coraggio dimostrato.
Continua il segretario regionale Lorenzo del sappe Liguria: la realtà delle carceri liguri è ogni giorno più drammatica, ai veri drammi umani di chi vive la detenzione con serenità e rassegnazione si antepongono casi di violenza inaudita, il carcere di Spezia si contraddistingue con un il 70% di detenuti sottoposti a terapia farmacologica, un dato preoccupante al quale nessuno pone rimedio ed il poliziotto è da solo a cercare di attutire i danni. Detenuti questi che dovrebbero seguire un percorso terapeutico fuori dal carcere.
Come SAPPe chiediamo strumenti adeguati sia per proteggersi sia per evitare eventuali danni ad altri, utile sarebbe il teaser che, in questo caso, avrebbe immobilizzato il detenuto senza che questi concludesse il suo aggressivo progetto.
La Spezia, continua Lorenzo, paga lo scotto di un’amministrazione ormai assente, di un Ministro della Giustizia che non agisce, di una politica lontana dal concetto sicurezza penitenziaria.
Non sarà certo il garante regionale dei detenuti, voluto dal presidente Toti, a risolvere l’aggressività dei detenuti verso la Polizia Penitenziaria.
Dall’inizio dell’anno la polizia penitenziaria della Spezia ha fronteggiato 3 aggressioni tra detenuti, 2 aggressioni al personale, 2 incendi in cella, rinvenendo anche 4 telefonini.
La Spezia conta ben 190 detenuti rispetto ai 150 consentiti.
La soluzione non è a portata di mano, ossia quella che si propone non piace ai buonisti del carcere.