I militari del Gruppo della Guardia di Finanza della Spezia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelate in carcere, emessa dal G.I.P. della Spezia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di una donna di 42 anni, di nazionalità moldava e residente in provincia di Modena, per tentata estorsione e truffa aggravata, nonché ad un provvedimento di sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie in capo all’indagata, fino alla concorrenza di 118.000 euro.
A seguito di un esposto presentato alcune settimane fa presso gli uffici delle Fiamme Gialle da un giovane spezzino, sono state immediatamente messe in campo mirate indagini, anche di tipo tecnico
ed accertamenti bancari, che hanno permesso di delineare come la donna colpita dal provvedimento sia riuscita a farsi accreditare, in soli due mesi, un’ingente somma di denaro da un ragazzo residente alla Spezia, prospettando allo stesso, dopo averne captata la piena fiducia, falsi investimenti finanziari, asseritamente più remunerativi di quelli comunemente praticati dagli investitori istituzionali, ma che celavano, in realtà, una vera e propria truffa.
La donna, a partire da febbraio e attraverso canali di messaggistica, quali “Telegram” e “Whatsapp”, aveva instaurato un rapporto fiduciario con il giovane conosciuto “on line”, promettendo di approfondire l’amicizia ed incontrarsi di persona alla fine del “lockdown”.
Nel frattempo, la stessa proponeva al giovane di partecipare ad attività finanziarie allettanti, richiedendo di farle pervenire somme di denaro da collocare in investimenti ad alta remuneratività.
Ottenuti i primi versamenti, di piccolo importo, la donna aveva messo in atto un piano per indurre il malcapitato a proseguire nelle dazioni di denaro, per importi sempre crescenti: dapprima l’invio al giovane di e-mail di sollecito provenienti da ingannevoli account di posta elettronica creati “ad hoc”, poi l’effettuazione di alcune telefonate da un sedicente call center con lo scopo di sollecitare il giovane ad effettuare sempre maggiori versamenti, una delle ultime pervenuta proprio mentre il giovane stava sottoscrivendo la denuncia presso gli uffici della Guardia di Finanza. Per rendere più credibile la truffa, veniva anche utilizzata, indebitamente, la denominazione di una società di investimenti finanziari realmente esistente, ma del tutto estranea all'attività criminosa posta in essere.
Secondo le insistenze della donna, il capitale avrebbe potuto, in poco tempo, raddoppiarsi, ma anche, in caso di cessazione di ulteriori investimenti, perdersi completamente e proprio tale prospettiva ha indotto il giovane a proseguire, per un certo periodo, l’invio di ingenti somme di denaro: in due mesi, il truffato ha utilizzato i risparmi propri e dei familiari, effettuando oltre 100 diverse operazioni tra bonifici e ricariche “Postepay” per un valore complessivo di 118.000 euro.
Gli accrediti ricevuti, anziché essere investiti, come promesso, venivano indirizzati su altre Postepay o su un conto corrente e, parte di questi, utilizzati per acquisti on-line, come ad esempio telefonia,
computer, gioielli e un’intera camera da letto: proprio la consegna dei mobili, effettuata presso la residenza della donna in provincia di Modena, ha permesso alle Fiamme Gialle di avere conferma della identità della “truffatrice da tastiera”