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"I minori affidati sono di fatto discriminati e non reggono più la condizione di isolamento" In evidenza

Gli Assistenti Sociali della Liguria chiedono alle autorità il ripristino delle visite dei congiunti ai minorenni residenti in comunità, casa-famiglia e famiglie affidatarie. 

In Liguria da più di due mesi moltissimi minori sono di fatto isolati dalle loro famiglie e dal mondo esterno. Sono i minorenni residenti in comunità, casa-famiglia e famiglie affidatarie. L'Ordine degli Assistenti Sociali della Liguria rileva che a seguito del DPCM del 26/4/2020 (e dell'Ordine di servizio n. 3/2020) dal 12 marzo sono state sospese tutte le visite e i rientri in famiglia. Oggi in una lettera rivolta a tutte le autorità competenti in tema di infanzia e adolescenza (in allegato), hanno richiesto quindi provvedimenti immediati per il ripristino delle visite dei congiunti.

"La situazione è insostenibile - spiega Giovanni Cabona, presidente del Consiglio Regionale dell'Ordine -. Non bastano più gli strumenti e le modalità di comunicazione da remoto per garantire il diritto di comunicare. I minori affidati subiscono così una reale discriminazione rispetto al resto della cittadinanza. Questo crea una condizione di forte sofferenza in persone che vivono già situazioni di grande complessità emotiva. Molti ragazzi potrebbero non sopportare più lo stato di isolamento dal mondo esterno. Perciò si rischia di vederli compiere atti di autolesionismo o fughe".

L'Ordine, a fronte di uno stato emotivo ormai allo stremo dei minori e delle loro famiglie, ritiene quindi indispensabile che ciascuna autorità si adoperi per stabilire e predisporre con urgenza modalità sicure - attraverso l'utilizzo dei dispositivi di autoprotezione e distanziamento sociale - affinché i minori possano riprendere i contatti con le loro famiglie e usufruire delle "aperture" individuali - come passeggiate, attività motoria - previste dai decreti.

Questo è indispensabile anche affinché gli assistenti sociali possano - per il benessere dei minori - verificare e valutare lo stato delle relazioni tra tutti i soggetti coinvolti e gli operatori riescano a riprendere il percorso dei progetti educativi individualizzati. L'Ordine - conclude Cabona - è disponibile, come già comunicato nelle appropriate sedi istituzionali, a collaborare con tutti i soggetti decisori al fine di definire al più presto le adeguate risposte a tutte le complesse necessità dei minori".

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