Dopo le richieste effettuate fin dai primi di marzo nei confronti dell’ASL (per l’individuazione del pre triage – poi attuato in ritardo – e per la separazione delle strutture ospedaliere, ai fini anche della ripresa della attività ordinarie) il Manifesto per la Sanità Locale in data 25.03.2020 aveva inviato una proposta di Piano per la gestione dell’emergenza Coronavirus e per il futuro ritorno alla normalità. La proposta era inoltrata al Prefetto, alla ASL 5 e al Sindaco del Comune della Spezia quale Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ASL.
Su questa proposta – elaborata anche grazie all’apporto di specifiche professionalità sanitarie – ad oggi non vi è stato alcun riscontro.
E così – a differenza di molte altre ASL, anche liguri, - ancor oggi non abbiamo un ospedale Covid dedicato con la necessità di un ulteriore impegno degli operatori sanitari (differenziare i percorsi e non gli ospedali necessita di maggiori e più impegnative attività di sanificazione degli ambienti e degli operatori).
Noi del Manifesto riteniamo che una risposta a questa proposta sarebbe stata dovuta.
E prescindiamo anche dalle discussioni “dialettiche” tra le varie forze di partito sul tema.
E prescindiamo anche dal fatto che la dirigenza ASL si sia rifiutata di partecipare al Consiglio Comunale della Spezia.
Non prescindiamo invece dal fatto che la democrazia non può essere limitata dall’emergenza, soprattutto in questo periodo in cui, per fortuna, la fase “acuta” dell’emergenza sembra in remissione.
Per questo, nonostante tutto ancora confidando nella responsabilità delle Istituzioni, abbiamo presentato (sempre al Prefetto, al Sindaco della Spezia e alla Direzione ASL) un Piano per la gestione della c.d. Fase 2. La proposta nasce, anche questa volta, dalla considerazione che ne’ ASL 5 ne’ Alisa – pur essendone state richieste – hanno dato comunicazione di una strategia per affrontare l’emergenza sanitaria, neppure in questo secondo periodo.
La nuova proposta – che alleghiamo - per la gestione della Fase 2 si può riassumere nei seguenti punti
La lotta al Covid va fatta con logica di assistenza centrata sulla comunità: insieme al potenziamento delle misure negli ospedali, l’assistenza territoriale rappresenta ora un punto centrale, (territorio ampiamente negli anni depotenziato verso un sistema più ospedalo centrico, peraltro favorendone la cessione ai privati).
Non si possono responsabilizzare i soli cittadini, che comunque devono continuare a mantenere in atto tutte le cautele già adottate nella Fase 1.
PER IL TERRITORIO:
- Controllo e gestione delle attività sanitarie del territorio – Potenziamento delle attività territoriali
- Rinforzare le task force territoriali (USCA o GSAT) Servono altre squadre aggiuntive (rispetto alle 3 già previste) con mezzi e personale e con adeguata dotazione di DPI.
- Programmare i luoghi per i dimessi Covid positivi In particolare, istituire un Reparto ospedaliero a gestione infermieristica con Fisioterapia per i non autonomi.
- Informazioni dettagliate alla popolazione con obbligo per tutti di indossare le mascherine fuori casa
- Coinvolgimento e protezione dei medici di medicina generale (mmg) e pediatri (pls) per la sorveglianza attiva ed anche per le misure da adottare per le visite ambulatoriali. : i cittadini devono telefonare al MMG prima di andare in ambulatorio dal proprio medico. E’ necessario proteggere, fornendo adeguati DPI, i mmg e i pls, per evitare il rischio che, ammalandosi, lascino senza riferimenti molti pazienti
- aumentare la funzionalità dei laboratori dell’ASL.
- Istituire Unità per aiuto e controllo della prevenzione nei luoghi di lavoro con interventi immediati in caso di lavoratori sintomatici. Potenziamento dell’UOPSAL.
PER GLI OSPEDALI:
- Proteggere gli operatori – Utilizzo dei DPI. Tutti gli operatori (anche quelli delle ditte in appalto) devono essere adeguatamente protetti
- Proteggere gli ospedali – protezione insieme ad umanizzazione delle cure
- Rinnoviamo il consiglio di 2 ospedali differenziati, uno dedicato Covid con percorso pulito per alcune attività. Nell’ospedale dedicato Covid indispensabile che vi sia Reparto Infettivi e Pneumologia (che per fortunain ASL 5 abbiamo), oltre Rianimazione.
- 4) Esecuzione di tamponi e test sierologici – copiare le migliori pratiche un tampone ogni 10 giorni agli operatori dei reparti Covid e uno ogni 20 agli operatori reparti puliti, tampone subito in caso di qualunque sintomo
- Incremento del personale – evitare fenomeni di burn out e migliorare l’assistenza
Nonostante il particolare periodo, non possiamo esimerci dal censurare pesantemente la mancanza di informazioni ai cittadini sulla strategia dell’emergenza e la mancanza di vicinanza al lavoro svolto con abnegazione dagli operatori sanitari.
Manifesto per la Sanità locale
Insieme per una Sanità migliore