Un settore che, da sempre, dà un gusto particolare a tutte le nostre manifestazioni. Lo street food, che segue gli incontri, le feste, gli eventi, ormai bloccati da inizio marzo, ancora prima del lockdown, sta sentendo una particolare crisi, in quanto il suo habitat naturale è la dimora degli assembramenti rischiosi in tempi di Coronavirus.
Il cibo itinerante, che cammina pari passo con fiere all'aperto, rischia di non vedere la luce per molto tempo, ma, essendo comunque nel settore alimentare, potrebbe partecipare all'asporto e al domicilio, insieme ad altri ristoranti. Ma qual è la principale difficoltà del nostro cibo per strada? "Non abbiamo un posto fisso e clienti fissi, proprio perché giriamo l'Italia intera nelle manifestazioni- così spiega la caratteristica che contraddistingue il settore Martina Fornelli che, insieme al marito Angelo Desini, attuale proprietario, gestisce Paella on the Road- siamo una famiglia monoreddito, è la nostra unica attività, ma da quando sono state fermate le manifestazioni pubbliche abbiamo perso molti soldi, anche se proviamo a rimanere in piedi con le consegne a domicilio".
Sempre lei prosegue:"Ci piacerebbe provare a lavorare e abbiamo anche molte idee per ripartire in sicurezza, o almeno avere dei chiarimenti sulla nostra situazione: non sapere nemmeno se riusciamo ad aprire entro l'anno è straziante". La famiglia è residente nel Comune di Luni, da molti anni partecipa a eventi principalmente in Liguria e Toscana e la Fornelli conclude:"Non siamo citati in nessun decreto, ci piacerebbe sapere almeno di che morte dobbiamo morire".