È stato assicurato alla giustizia P. Stefan, operaio 46enne di origini rumene, che a febbraio scorso a Ponzano Magra ha provocato la morte di Romano Mantegazza, l’anziano signore che, nel tentativo generoso di difendere la propria badante dall’aggressione dell’uomo, è stato colpito con un fortissimo schiaffo che lo ha fatto cadere a terra battendo la testa sul pavimento tanto violentemente da procurargli un edema celebrale che ne ha causato prima il coma e poi il decesso.
I fatti risalgono al pomeriggio del 13 febbraio scorso quando P. Stefan, in preda all’alcol, è entrato nell’abitazione dell’anziano signore dove lavorava come badante una donna rumena, convivente dell’operaio, che di frequente, per futili motivi, veniva dallo stesso percossa pesantemente e minacciata di morte insieme al signor Mantegazza.
L'anziano, classe 1928 ed ex dipendente della Ceramica Vaccari di Ponzano Magra, ha tentato invano di difendere la donna ma l’aggressore lo ha colpito con un fortissimo schiaffo, facendolo rovinare a terra e sbattere con violenza il capo contro il pavimento.
I figli di Mantegazza, venuti a conoscenza del fatto, hanno fatto ricoverare il genitore all’ospedale di Sarzana, dove l'anziano è apparso fin da subito in gravi condizioni tanto che i sanitari hanno definito la prognosi riservata per “ematoma cerebrale post traumatico”.
Il giorno seguente l’aggressore ha raccolto in fretta i propri effetti personali ed ed è fuggito portando la donna con sé.
Poche ore dopo Mantegazza è entrato in coma per poi spegnersi il successivo 29 febbraio., dopo quasi due settimane di agonia trascorse in ospedale senza riprendere conoscenza.
I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Sarzana, raccolte tutte le testimonianze e gli elementi di prova messi insieme dai militari intervenuti nell'immediatezza dell'evento, con una tempestiva denuncia all’autorità giudiziaria spezzina hanno richiesto l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’omicida.
La misura cautelare, concessa pochi giorni dopo dal gip della Spezia, è stata poi convertita in mandato di arresto europeo tramite il ministero della Giustizia, e trasmessa al collaterale organo di polizia rumeno che ne ha disposto l’esecuzione a carico del’aggressore.
Adesso l’uomo, arrestato ieri dalla polizia rumena dopo un mese e mezzo di latitanza, si trova recluso nelle carceri del suo paese di origine, in attesa della rogatoria internazionale. Dovrà rispondere alla giustizia italiana di omicidio preterintenzionale, atti persecutori e lesioni personali aggravate.