"Abbiamo deliberato l'adozione di un decreto legge che riordina la disciplina dei provvedimenti che stiamo adottando", così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella diretta Facebook di questo pomeriggio.
"Abbiamo anche regolamentato i rapporti tra attività del Governo e Parlamento. Ogni decreto adottato verrà trasmessa ai presidenti delle Camere e andremo a riferire ogni 15 giorni sulle misure adottate in Parlamento".
"Lasciamo che i presidenti di regione possano adottare anche provvedimenti e misure anche più restrittive e severe, ovviamente rimane la funzione di coordinamento ed omogeneità dei nostri interventi governativi. A livello sanzionatorio è stata introdotta multa con pagamento da 400 euro a 3000 euro".
"Da questa mattina assisto alla indebita diffusione di una bozza che è una versione già superata, abbiamo apportato ulteriori modifiche. Si è assistito al dibattito sul fatto che l'emergenza durerebbe sino al 31 luglio 2020. Nulla di vero, ricordo che quando abbiamo adottato il primo provvedimento abbiamo deliberato lo stato di emergenza nazionale a fine gennaio per uno spazio di 6 mesi, un attimo dopo che l’OMS ha dichiarato l'epidemia globale. Questo non significa che le misure restrittive saranno prorogate sino al 31 luglio 2020, quello è lo spazio dell’emergenza. Siamo confidenti che ben prima del 31 luglio si possa davvero tornare alle nostre abitudini di vita".
Il premier ha risposto anche alle domande dei giornalisti tramite video collegamento.
Alla domanda inerente il rischio del rifornimento di beni essenziali a causa degli scioperi il premier ha risposto: "I sindacati sanno che con loro la porta di Chigi e dei vari ministeri interessati è aperta. Io lavoro con loro, ci siamo incontrati molte volte e continueremo a incontrarci. La responsabilità della decisione però poi spetta al Governo. Questo è il momento del confronto che in questo momento di emergenza è ancora più serrato. Stiamo ancora lavorando con i sindacati, decidere di chiudere interi comparti individuando le attività essenziali è un’operazione complicatissima. L'Italia non ha mai affrontato problemi di questo tipo. Stiamo facendo degli aggiustamenti. Mi auguro non ci siano scioperi di sorta, il paese in questo momento non se lo può permettere. Dobbiamo garantire a tutta la comunità approvvigionamento dei servizi essenziali. La filiera alimentare sarà garantita e sarà assicurato rifornimento del carburante".
È stato poi chiesto al premier se il Governo sarebbe pronto ad usare la precettazione (provvedimento che prevede l'imposizione per terminare lo sciopero) di fronte ad eventuali scioperi: "Non arriveremo a questo ne sono convinto. Ho visto nel mondo sindacale grande senso di responsabilità. Dobbiamo assicurare i lavoratori, la loro salute va tutelata. Per questo siamo stati 18 ore con i sindacati per sottoscrivere protocollo di sicurezza anti contagio. La ministra De Micheli adotterà un’ordinanza che regolamenterà orari di apertura per assicurare rifornimenti di carburante in tutta la penisola. Non ritengo sarà necessario ma è charo che in questo momento dobbiamo presidiare in tutti i modi le attività essenziali ai fini del funzionamento di una macchina statale".