Autorevole ed autoritario, si caricava di ogni onere (anche quelli non suoi) col broncio vincitore.
Giocava la carta delle inalienabili certezze, perché lui è Croce Rossa, con la sicurezza di chi ci mette sempre, pure troppo, la faccia: per il bene!
Croce Rossa era casa sua, non secondo una idea di possesso egoistico materiale ma secondo un concetto più ampio: senza la paura di chi parla anche di costo dei servizi e sostenibilità delle opere!
CARLO NON È MAI STATO NEPPURE UN MINUTO UN IPOCRITA DI CIRCOSTANZA!
Potrei dire di aver morso più chiodi con lui che con ogni concittadino di Riccò, pur da cugini, pur avendomi visto nascere, pur avendomi nascosto nelle macchine dei giudici quando (ero bambino) si impegnava nelle gare di ciclismo o rally!
Mi arrabbiavo con lui, forse anche perché, pur quando la forma avrebbe potuto dargli torto, sapevo già che possedeva la ragione del buon senso e dell’obiettivo da raggiungere!
Ruvido all’eccesso, era capace di far partire un camion di giocattoli da portare a Sarnano, in tempo di terremoto!
Nessuno avrebbe avuto da eccepire neppure davanti alla zona rossa dei paesi isolati nelle Marche: davanti a Carlo!
Aveva la soluzione dell’esperienza per ogni problema, insieme alla sfrontatezza brillante di chi ha un sacco di idee da adolescente!
Da poco, aveva portato in fondo la realizzazione della nuova sede del comitato, inoltre aveva ottenuto che CRI nazionale gli riconoscesse pure un rimborso dell’investimento sostenuto: per far crescere ancora i servizi offerti da CRI alla collettività.
Potrei definirlo l’ultimo degli anziani ma l’anagrafe lo annovererà sempre come il più giovane: senza di lui la sfida verso il futuro è ardua!
Riccò Del Golfo non ha più una guida identitaria, non ha più una forza indiscutibile alla quale -nel bene e nel male - poter far riferimento.
In questo periodo stavamo scrivendo insieme il suo CV, affinché i 40 anni da milite CRI, dei 42 dalla fondazione del comitato riccolese, potessero restare a suggello di una richiesta che l’Ente avrebbe fatto perché diventasse cavaliere!
Non posso inviarlo, questo curriculum vitae, perché me lo negava: non era la vanità delle carte altisonanti a contare, bensì quella delle strette di mano, col suono delle nuove ambulanze rombanti!
Una famiglia, la sua, che non cercava onori e non li vuole: il bene si fa così! Senza aver nulla in cambio ... avevo proposto il Palazzetto per un funerale aperto ai tanti che vorranno salutarlo: invece no! Lui torna a casa, nella sua Valdipino, in San Giovanni, come suo padre e sua madre fecero prima!
Ci sarà un servizio navetta, di CRI, il Comune lo onorerà con il Gonfalone: non è previsto dal Regolamento, ritengo sia dovuto, si fa e ne rispondo! Sono certo di fare la cosa giusta nei confronti della Comunità.
Un saluto, grazie Carlo!
Loris Figoli