Il Coronavirus ha sconvolto le vite quotidiane di molti di noi, abbiamo incontrato il gestore di un locale pubblico e abbiamo posto delle domande per raccontare ai nostri lettori cosa vuol dire vivere questo periodo.
Come mai avete deciso di restare aperti?
In questo momento prevale un senso di allarme anche laddove non vi sono rischi per la salute pubblica e ciò si traduce in un impatto drammatico per le imprese di esercizio di tutta Italia: questa settimana è stato previsto il rinvio dell’uscita della gran parte dei titoli di maggior richiamo.
È prevedibile il senso di attesa e di cautela, tuttavia per quanto riguarda Il Cinema Il Nuovo seguiremo con attenzione gli sviluppi e ci adegueremo prontamente ad ogni determinazione utile e necessaria, ci si associa all’invito delle Istituzioni a mantenere la calma e ad approfittare delle possibilità di trascorrere il proprio tempo libero con serenità nei consueti luoghi di intrattenimento, al Cinema Il Nuovo abbiamo la possibilità di offrire numerosi film belli e interessanti.
Restiamo ancorati alla realtà ma vogliamo dare un segnale di sicurezza e di tranquillità ad un Paese che deve reagire.
E il pubblico come ha reagito?
Diciamo che la domenica ha fatto la sua parte considerando che avevamo anche film che erano in programma dalla settimana prima (Parasite e Memorie di un Assassino con l'aggiunta della deliziosa commedia Alice e il Sindaco) da lunedi ad ora un calo previsto, Il Commissario Montalbano che per la prima volta approdava al cinema ha pagato dazio, infatti lo riprogrammiamo dal 5 marzo nella speranza che ci sia un miglioramento della situazione.
Ma ci sono anche episodi divertenti, come un signore che è venuto alla cassa che si vantava di avere acquistato le mascherine on line con un pacco da dieci, per tutta la famiglia, già all’inizio di febbraio. Comprare la mascherina è un modo per sentirsi efficienti, pronti alla battaglia, omologati e quindi più sicuri. È il desiderio per un oggetto solo perché lo desiderano gli altri.
Un mix di consumismo e paranoia. Questo mi ha rafforzato nell'idea di andare avanti con la programmazione.
Cosa volete dire ai vostri spettatori?
A essere paranoica e ansiogena è stata per prima l’informazione mainstream. In seconda battuta quel mood si è impossessato inizialmente di una minoranza di persone comuni, perlopiù anziane e sole, che credevano alla tv o a Facebook e si precipitavano in farmacia per accaparrarsi l’amuchina.
Si è generato un grande paradosso: la Regione giustamente dispone per prevenzione la chiusura di (quasi) tutti i luoghi di cultura e socialità, quelli dove si sarebbe potuta elaborare insieme l’emergenze, scuole, musei, teatri, cinema , e vieta le manifestazioni , mentre la gente continua ad ammassarsi nelle stazioni e nei luoghi del consumo. I centri commerciali e i supermercati funzionano come sempre. C'e' gente che conosco che ha preso l'auto per andare al centro commerciale e camminare nel marasma di corpi che avanzano a serpentone, tra surgelati, tonno in scatola o nei centri di arredamento tra camerette di bimbi virtuali e tinelli abitati da spettri di famigliole.
Sono sicuro che se ci fosse ancora il Fantozzi di Paolo Villaggio ci farebbe un film sulla tragica comicità di questa farsa e naturalmente si vedrebbe al Nuovo in esclusiva.