La cessione di ramo d’azienda del Laboratorio ex Acam Acque, perpetrata l’11 settembre 2018 è stato il primo atto di una vicenda discutibile, che ha portato una parte del sindacato
alla firma di un accordo poco garantista per i lavoratori coinvolti nell’operazione.
Un altro dato inconfutabile è che la suddetta operazione ha sottratto di fatto al gestore del servizio idrico della provincia, Acam Acque, l’attività propria del Laboratorio e quindi il
controllo delle attività inerenti la potabilità dell’acqua e la conformità degli scarichi degli impianti di depurazione, trasferendola di fatto sotto la competenza di Irenlab, società del
gruppo Iren.
La nuova proposta di ristrutturazione del settore, che è stata recentemente presentata, comporta un ulteriore venir meno meno dello sviluppo della professionalità dei dipendenti
del Laboratorio, potenzialmente demansionati e destinati in parte ad altre attività, in diverse società del gruppo.
Inoltre, tale ristrutturazione mette a rischio l’efficacia e la tempestività stessa dei controlli analitici, di fatto spostati su altri laboratori del gruppo, distanti non meno di 100 km dalla
Spezia e pregiudicando quindi la possibilità di operare eventuali interventi sulla potabilità e sul corretto funzionamento degli impianti di depurazione.
Esprimiamo quindi la nostra contrarietà all’azienda dal procedere in tal senso.
Il segretario regionale Cisal Federenergia
Andrea Grando