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Giorno della Memoria, commemorazione ma soprattutto monito (video) In evidenza

di Elena Voltolini - Anche alla Spezia tanti eventi, per non dimenticare. Protagonisti i giovani, che con le loro parole commuovono una Sala Dante gremita.

 

Il 27 gennaio 1945 venne liberato il campo di concentramento di Auschwitz. 60 anni dopo, nel 2005, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite decise di fissare in tale data il ricordo delle vittime dell'Olocausto. Venne quindi istituita la Giornata della Memoria, come commemorazione dell'orrore della Shoah, ma anche come monito, affinchè il ricordo di quanto accaduto non si perda e affinchè tali drammi non si ripetano.

Anche La Spezia ha celebrato questa giornata con una serie di eventi la cui costante e comune caratteristica è stata la presenza dei giovani, proprio per fare in modo che le generazioni future non smettano di confrontarsi con l'immensità dell'odio e dell'orrore cui è stato capace l'uomo nei confronti di altri uomini, non smettano di indignarsi e siano argine di derive che, nella società contemporanea, continuano purtroppo a manifestarsi.

Le celebrazioni si sono aperte con la deposizione di una corona di fiori al Monumento ai Caduti nei campi di sterminio e di un mazzo di fiori alla vicina lapide all’interno del complesso scolastico “2 Giugno” in viale Aldo Ferrari. Successivamente in passeggiata Morin è stata deposta una corona al cippo dedicato alla memoria dei Deportati Politici.

A seguire, il Consiglio comunale straordinario, in Sala Dante, alla presenza di molti cittadini e, soprattutto, di tanti studenti.

La seduta è iniziata con le note dell'Inno di Mameli (guarda il video), suonato dai ragazzi dell'Istituto musicale Cardarelli.

Ha preso poi la parola il Presidente del Consiglio comunale Giulio Guerri: “Dobbiamo portare avanti e diffondere la memoria storica – ha affermato – La barbarie che ha insanguinato l'Europa non risale ad un'epoca lontana, è vicina a noi. Dobbiamo ricordare la deportazione e quella macchina di odio, sopraffazione e morte. Dobbiamo confrontarci con l'orrore di cui è stato capace l'uomo. Dobbiamo farlo e dobbiamo farlo con il coinvolgimento diretto dei giovani”.

Anche il vice sindaco Genziana Giacomelli, presente a fare le veci del sindaco impegnato a Roma nella riunione al Ministero sul futuro della centrale Enel, si rivolge, in modo accorato, direttamente ai tanti ragazzi in sala: “Sono passati 75 anni, ma quell'orrore deve interrogarci ancora oggi, perchè rimane l'emblema del male assoluto. Il numero dei testimoni viventi, che hanno vissuto in prima persone quell'orrore, si riduce, ed allora deve essere ancora più forte il ricordo di quei fatti di cui deve essere perpetrata la memoria. L'Olocausto ci mostra che cosa l'uomo può arrivare a fare quando si lascia sopraffare dall'odio. Ciascuno di noi deve ricordare ed agire”.
Poi un richiamo a quanto accaduto alla senatrice a vita Liliana Segre. “I messaggi e le minacce contro Liliana Segre, che proprio qui, in questa sala, ha ricevuto il Premio Exodus – ha ricordato Giacomelli – sono l'esempio di un odio irragionevole al quale ci dobbiamo, e soprattutto voi giovani, vi dovete opporre. Mi piacerebbe che rifletteste proprio sul valore della Memoria e che dai social, non di rado, purtroppo, veicolo di messaggi di odio, lanciaste invece messaggi di ben altro tenore. Vorrei che tramite i social condivideste l'umano”.

E conclude citando proprio una frase di Liliana Segre: “Coltivare la memoria è un vaccino prezioso contro l'indifferenza”.

Il Prefetto Antonio Lucio Garufi ha poi consegnato le medaglie d’onore, alla memoria, a Franco Bruni e Armando Ragnoli.

Poi protagonisti sono stati proprio i giovani, in particolare gli studenti che hanno partecipato al Concorso promosso da ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti) dedicato alla memoria di Franco Cetrelli e Adriana Revere.
Sono stati 61 i lavori presentati, tra i quali ne sono stati selezionati 3. Gli autori parteciperanno a maggio ad un viaggio di studio nei campi di concentramento tedeschi. A loro si aggiungono diversi altri studenti selezionati per la qualità del loro lavoro ai quali vanno borse di studio a parziale copertura dei costi per la partecipazioni al viaggio di studio.

L'elaborato della 16enne Lisa Leri commuove la sala. La studentessa del Liceo Costa ha scritto un diario immaginando di essere una bambina deportata. Molto toccanti, nella loro semplicità e profondità, le sue parole ed il suo messaggio di speranza nel futuro, nonostante tutto, nonostante il buio dell'odio nazifascista.

Gli altri vincitori del concorso sono Matteo Deseno, Luca Visigalli e Alessia Visigalli, della sezione distaccata a Varese dell'Istituto Fossati Da Passano, autori di un video nel quale, sulle note del Requiem, hanno messo in evidenza quanto l'indifferenza sia stata complice dei nazisti.
L'altra borsa di studio è andata a Laura Dasalo, del Liceo artistico Cardarelli, e alla sua poesia nella quale si pone dal punto di vista di un giovane soldato nazista, descrivendo il suo conflitto interiore, nel momento in cui è chiamato ad uccidere un suo coetaneo deportato.
Sconvolto dall'ingiustizia e dalla discriminazione del mondo in cui vive decide di suicidarsi.

 

A breve online il video.

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