Si è conclusa questa mattina, la vasta operazione antidroga, convenzionalmente denominata “Operazione Touran”, condotta dalla squadra mobile della Questura della Spezia, che ha portato allo scoperto una fitta rete di spaccio, operante nella provincia della Spezia, ma non solo.
Numerose le persone indagate e le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse, punto d'arrivo di un’indagine partita dallo spaccio al dettaglio, durata più di un anno e mezzo, che ha consentito il sequestro complessivo di quasi 24 chilogrammi di sostanze stupefacenti tra cocaina, eroina ed hashish.
La squadra mobile per oltre un anno ha tenuto sotto stretta osservazione la piazza di spaccio che dal centro città si è spostata nelle aree boschive del territorio, tra La Spezia e Sarzana, da Pitelli ad Arcola, interessando anche la provincia di Massa. "La scelta è stata non fermarsi al primo livello, sapendo bene che arrestare uno spacciatore al dettaglio oggi significa vederlo facilmente sostituito dopo poco- ha spiegato il questore Silvia Burdese durante la conferenza stampa di questa mattina, 15 gennaio- Si è capito che oltre al livello degli spacciatori al dettaglio ci doveva essere un secondo livello e così si è proceduto ad un attento lavoro di indagine, di osservazione e di pedinamenti da parte degli uomini della squadra mobile".
"Le singole ma reiterate cessioni di droga, effettuate dagli spacciatori marocchini, hanno palesato fin da subito l’esistenza di una rete di approvvigionamento di stupefacente, efficace e ben organizzata, in grado di far fronte alle continue richieste di una moltitudine di “clienti fidelizzati” che, quotidianamente, si recavano nei predetti luoghi per acquistare droga per uso personale", ha raccontato Girolamo Ascione, dirigente della Squadra Mobile.
"Dopo aver riscontrato numerose azioni di spaccio ed individuato un gruppo di cittadini marocchini dediti allo spaccio al minuto, le investigazioni si sono focalzzate su un secondo livello, individuando altri connazionali, in grado di fungere da anello di congiunzione tra gli spacciatori al dettaglio e fornitori di più consistenti quantitativi di droga".
Le indagini, effettuate ricorrendo sia a presidi tecnologici (intercettazioni telefoniche, ambientali, tracciamenti GPS, tabulati telefonici) che alle tradizionali tecniche investigative (appostamenti, pedinamenti, videoriprese), hanno consentito così di ricostruire la rete dello spaccio, partendo appunto da quello al dettaglio, individuando poi elementi di spessore intermedio, fino a giungere all’arresto di due corrieri, uno dei quali un corriere internazionale, entrambi colti nella flagranza del trasporto di ingenti quantitativi di droga, occultati secondo il medesimo modus operandi all’interno di appositi vani, ricavati a bordo delle autovetture.
La droga, una volta arrivata in questa provincia, veniva nascosta dagli indagati e sotterrata all’interno di barattoli stagni, in zone boschive impervie, situate nelle prime alture collinari sopra la città di Sarzana, individuate dagli agenti della Squadra Mobile grazie a difficoltosi pedinamenti e prolungati servizi di appostamento nella vegetazione.
Altri “imboschi”, ricavati sempre in zone di aperta campagna ma più vicini alla città, venivano invece utilizzati dagli indagati per nascondervi più piccoli quantitativi di droga, “appoggiati” per brevi periodi in luoghi considerati sicuri, prima di essere ceduti agli abituali clienti.
Numerosi i riscontri obiettivi effettuati dagli agenti della Squadra Mobile Spezzina, che ha sequestrato sia dosi di stupefacente appena cedute a clienti, che più importanti quantitativi nascosti negli “imboschi” oppure celati all’interno di appositi nascondigli, ricavati a bordo di autovetture dedicate al trasporto della droga, apribili soltanto azionando sofisticati ed occulti congegni elettronici.
Un passo importante dell'indagine è stato l'individuazione, in provincia di Milano, alcuni box auto, situati in anonimi condomini, utilizzati per allestire i doppi fondi e custodire le auto imbottite di droga, prima che venissero impiegate per effettuare gli illeciti trasporti.
Il gruppo criminale oggetto di indagine, che aveva la disponibilità di ogni tipo di sostanza stupefacente, ha continuato a porre in essere l’attività di spaccio anche dopo i numerosi sequestri ed arresti effettuati nel corso delle indagini, denotando una spiccata capacità a delinquere che ha reso necessaria l’emissione dei provvedimenti restrittivi eseguiti nella mattinata di oggi. A disposizione dei marocchini anche dettagliati registri per tenere la contabilità degli illeciti e addirittura è emerso come esistesse una "divisione recupero crediti" all'interno di questa pseudo organizzazione.
I numeri dell’Operazione Touran
Nella mattinata odierna, tra le province della Spezia, Massa, Pisa, Como e Milano, con la collaborazione delle Squadre Mobili delle rispettive Questure, oltre che con gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine ed un’unità cinofila antidroga di Genova, sono state effettuate diverse perquisizioni domiciliari ed eseguite 8 misure della custodia cautelare in carcere, disposte nei confronti di altrettanti cittadini marocchini, tutti indagati in ordine al reato di cui all’art. 73 D.P.R. 309/90. Un altro destinatario della misura, invece, è tuttora ricercato.
Nel corso delle perquisizioni sono stati identificati altri cittadini marocchini, dei quali uno tratto in arresto perché destinatario di Ordine di Esecuzione per la Carcerazione, emesso dalla Corte di Appello di Firenze, dovendo espiare la pena di anni 6, mesi 8 e giorni 10 di reclusione per reati in materia di sostanze stupefacenti. Un altro cittadino marocchino, invece, risultava essere già stato espulso dal territorio nazionale e rientrato in Italia senza alcuna autorizzazione e, quindi, tratto in arresto ai sensi del D. Lvo 256/98.
In precedenza, nell’ambito della medesima operazione di Polizia Giudiziaria, erano già stati tratti in arresto in flagranza di reato 7 cittadini marocchini mentre altri 6 erano già stati sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia della Spezia.
Altri 3 cittadini marocchini e 2 italiani sono stati deferiti alla Procura della Repubblica della Spezia, in stato di libertà, per aver concorso, a vario titolo, nell’attività di spaccio Diverse decine gli acquirenti segnalati ai competenti uffici territoriali del governo, perché assuntori di stupefacenti.
Quasi 50.000 euro in contati, sequestrati perché provento di pregressa attività di spaccio.
Oltre 24 i chilogrammi di droga sequestrati: 12 kg di cocaina, altri 11 kg di hashish, più di 1 kg di eroina oltre che bilancini di precisione, materiale atto al confezionamento nonché quattro autovetture, tutte munite di doppi fondi, realizzati per trasportare la droga in sicurezza, dentro vani nascosti, apribili soltanto attraverso sofisticati meccanismi elettronici, non individuabili in caso di controlli di routine.
I primi trasporti di stupefacente riscontrati durante le indagini venivano effettuati da uno dei corrieri arrestati, proprio a bordo di una delle autovetture abilmente modificate: una Volkswagen TOURAN, trasformata in una sorta di “cassaforte viaggiante”; da qui il nome “OPERAZIONE TOURAN”.