Verrebbe da dire che una maledizione si è abbattuta sulle autostrade liguri: è di ieri la notizia del crollo di parte del soffitto di una galleria sulla A26, fra Ovada e Masone, e di questa mattina quella dell'incendio divampato nel cantiere di ricostruzione del ponte, che ha distrutto l'impalcato della pila 13.
Ma sappiamo che la fatalità, in questi accadimenti, incide in percentuali bassissime e, allora, ancora una volta, denunciamo l'insufficienza di controlli preventivi, l'assenza di progetti lungimiranti, che tengano in primissimo conto la tutela degli utenti ma anche dei lavoratori che quelle corsie le percorrono, ininterrottamente, ogni giorno e più volte al giorno.
La sicurezza costa ma non è un costo perché è l'unico modo per salvare vite e, allora, denunciamo la pochezza degli investimenti in materia di sicurezza a fronte degli elevati profitti che le concessionarie garantiscono ai propri soci. E' da rivedere il piano industriale dell'azienda affinché sia previsto un forte potenziamento dell'organico, indispensabile per attivare tutti i necessari controlli preventivi, per garantire tempestivi ed efficaci interventi e, non ultimo, per far sì che ogni attività svolta sulle corsie delle autostrade sia realizzata in piena sicurezza.
Ribadiamo inoltre quanto pesi l'assenza di repliche, in termini di comunicazione, da parte di quello che è il datore di lavoro che nulla dice a tutela della dignità di chi lavora in questo pezzo di autostrada, non riconoscendo la fatica, lo stress, la mortificazione di chi vi lavora, ogni giorno, cercando di dare il meglio di sé, con serietà e impegno.
Crediamo sia indispensabile e, quindi, chiediamo la costituzione di un tavolo permanente di confronto sulle tematiche sopra accennate.