Nei giorni scorsi personale della Squadra Mobile della Questura della Spezia, impegnato nei servizi di controllo del territorio per la prevenzione di furti e rapine, intensificati dal Questore in vista delle festività natalizie, ha concentrato le proprie attenzioni su tre persone di origine sudamericana, due donne ed un uomo, che per il loro comportamento destavano sospetti durante un controllo.
I tre, che prendevano alloggio in una struttura ricettiva della Spezia, avevamo scaricato dalla vettura con la quale erano giunti in provincia diverse valigie, particolarmente ingombranti.
Gli agenti decidevano di effettuare un controllo più approfondito ed i sospetti si rivelavano subito fondati, infatti una delle due donne, una cittadina cilena, risultava destinataria di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia, per una serie di rapine consumate in quella giurisdizione territoriale e, quindi immediatamente arrestata per scontare la pena di 1 anno, 5 mesi e 28 giorni di reclusione.
Nel corso della successiva perquisizione, venivano rinvenuti e sequestrati diversi capi di abbigliamento e scarpe “griffati”, tutti riconducibili a marchi di particolare pregio, per un valore complessivo ammontante a circa 15.000 euro.
Gli agenti hanno subito capito che avevano di fronte ladri seriali “trasfertisti”, anche in considerazione del fatto che, durante le attività di indagine, veniva rinvenuto e sequestrato un particolare “congegno calamitato” utilizzato per rimuovere fraudolentemente le placche antitaccheggio appositamente applicate dai commercianti per la prevenzione dei furti, senza arrecare danno ai capi di abbigliamento.
Per consumare i reati gli indagati risultavano utilizzare capi di abbigliamento particolarmente larghi vestendo fasce elastiche contenitive, in modo da riporre sotto i propri cappotti la refurtiva trafugata, previa rimozione della placca anti-taccheggio, in modo da oltrepassare le casse indisturbati.
Sia i capi di abbigliamento che le scarpe, tutti particolarmente costosi, risultavano di varie taglie, a testimonianza del fatto che gli stessi non fossero stati asportati per uso personale degli indagati, ma destinati alla successiva vendita a terze persone.
Gli accertamenti in ordine alla provenienza della refurtiva, tuttora in corso, hanno consentito di acquisire elementi che fanno ritenere la merce asportata da negozi situati nelle province della Spezia e Genova.
La refurtiva è custodita momentaneamente negli uffici della Squadra Mobile, in attesa di essere riconosciuta e restituita alle parti offese.
Il trio, indagato per ricettazione in concorso, risultava essere composto, oltre che dalla cittadina cilena tratta in arresto in esecuzione del citato provvedimento restrittivo, anche da una cittadina colombiana naturalizzata italiana e da un uomo peruviano, tutti giovanissimi, di età compresa tra i 20 ed i 24 anni, domiciliati nell’interland milanese.