"Arriva al capolinea una vicenda che ha dell’incredibile: La Spezia non avrà un ospedale degno di questo nome. Se si è arrivati a questo punto è per l’incapacita della politica: prima sono stati commessi degli errori nella stesura del bando, ma poi in questi 5 anni la giunta Toti non è riuscita ad intervenire fino ad arrivare a questo tragico epilogo.
La giunta Toti deve assumersi le proprie responsabilità perché non hanno scoperto il 6 novembre di quest’anno che i lavori sono fermi al 5%. In questi anni abbiamo denunciato a tutti i livelli i gravi ritardi nella costruzione del nuovo ospedale chiedendo con forza una netta presa di posizione della Regione nei confronti della Pessina Costruzioni. Perché ci sono voluti 3 anni per esaminare la variante per poi bocciarla?
Se alla fine la soluzione è ricominciare tutto da capo, perché si è perso tutto questo tempo? Non vorremmo che dietro a questa messa in scena ci fosse un lucido progetto di indebolimento del servizio pubblico a danno dei cittadini a cominciare da quelli piu fragili.
A questo punto la situazione è talmente compromessa che alla fine ci spiegheranno che non c’è alternativa ad un project financing. Ma siccome in sanità abbiamo già visto privatizzazioni fatte con i soldi pubblici, per fare il nuovo ospedale non ci saranno più risorse per investire nei servizi territoriali, nella prevenzione e nella presa in carico.
Chiediamo investimenti e assunzioni per garantite il diritto alla salute laddove strutture fatiscenti come quelle esistenti non possono più garantirlo. Attendiamo risposte sui tempi su: liste d’attesa, non autosufficienza e fuga di pazienti in altre regioni.
Non è questa la sanità che vogliamo e non è la sanità di cui c'è bisogno in una regione anziana come la nostra. È giunto il momento che la Giunta Toti dia delle risposte e si confronti con il sindacato per affrontare questa difficile situazione".
Federico Vesigna, Luca Maestripieri e Mario Ghini
Segretari Generali Cgil, Cisl e Uil Liguria