"Vogliamo evidenziare lo stato sempre meno sostenibile in cui la nostra categoria si ritrova a operare - afferma Alessandro Izzo, Segretario Provinciale USPP (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria) in servizio presso la casa circondariale della Spezia - Il nostro corpo soffre da anni una grave carenza di organico, che è una delle prime criticità che avrebbero dovuto essere affrontate per rispondere al noto problema del sovraffollamento delle carceri. Nella sola realtà del carcere spezzino i Poliziotti Penitenziari presenti risultano essere 112 a fronte di un fabbisogno di 146, rendendo insufficiente la copertura di tutti i posti di servizio. Nonostante le forti aspettative legate agli annunciati piani di assunzione nel comparto della pubblica sicurezza, ad oggi poco o niente s’intravede".
"Alle gravi difficoltà della carenza di personale all’interno dell’istituto spezzino - prosegue Izzo - si aggiunge poi il sovraffollamento che vede una presenza di 239 ristretti a fronte di una capienza di 151, di cui molti ristretti con problemi psichiatrici i quali necessitano di maggiore attenzione.
"Accanto alle pesanti difficoltà sul piano delle condizioni di lavoro, la nostra categoria si trova a dover lamentare inaccettabili ritardi sul fronte economico. Attendiamo da anni un adeguamento degli stipendi, i quali, peraltro in contraddizione con l’incremento dei carichi di lavoro e delle connesse condizioni di rischio. Come se questo non bastasse agli agenti di Polizia Penitenziaria, lo Stato non ha ancora provveduto al pagamento del FESI (Fondo Efficienza Servizi Istituzionali), questi soldi non solo non ci sono stati corrisposti, ma da quanto si apprende, non saranno disponibili sino al prossimo autunno e forse addirittura fino agli inizi del 2020", conclude il Segretario.