"Sì, proprio questo vogliamo dirvi noi di CM5t Comunità Marinara delle Cinque Terre!
Sapete quante sono le licenze che sono state autorizzate per barche con conducente o per barche a noleggio? Ve lo diciamo noi 148 licenze, alle quali si aggiungono 25 battelli giornalieri delle varie compagnie di linea, imbarcazioni di passaggio e imbarcazioni alle boe dell’Area Marina Protetta.
Allora prendiamo tutte queste barche, andiamo in mare e mettiamole in fila, una dietro l’altra. Otteniamo una linea quasi continua: 1 natante ogni 50 metri nel tratto di mare compreso tra Punta di Montenero (Riomaggiore) e Punta Mesco (Monterosso)! Immaginatevi quindi una diga continua di natanti che unisce le estremità della nostra Area Marina protetta.
Ma potrà mai essere così protetta e tutelata, la nostra Area Marina, con un tale flotta autorizzata in mare?
Ovviamente questo sviluppa un intensissimo traffico nel sotto costa.
Noi di CM5t riteniamo che non sono stati tenuti in conto i principi basilari di un’area marina protetta, quali la tutela dell’habitat marino e la sicurezza dei bagnanti e dei semplici privati locali usufruitori del mare con le proprie piccole imbarcazioni.
CM5t chiederà a breve un incontro con il Parco Cinque Terre per meglio comprendere i criteri alla base di questo rilascio massivo di 148 licenze:
- Esistono protocolli tecnico/scientifici per stabilire il carico nautico sopportabile dalla nostra Area Marina?
- Sono state tenute in giusto conto le condizioni fragili e le ridotte dimensioni dei nostri approdi e il congestionamento dovuto al traffico già sostenuto dei traghetti provenienti ormai non solo dalla Spezia, ma anche dal Tigullio e oltre?
- E’ stato valutato l’impatto di un tale numero di imbarcazioni con la prospettiva di non favorire il naturale proliferare dell’ecosistema marino?
- Esiste un numero chiuso di licenze ed un parametro proporzionale tra numero natanti e approdo/paese?
- Quale piano di controllo sistematico è stato messo in atto per far rispettare le basilari regole dell’andar per mare: distanza dalle coste, velocità, rispetto dei bagnanti e delle altre imbarcazioni, modalità di approdo, corsie di lancio, ecc.?
- Quotidianamente con quali metodi è garantita la sicurezza in mare?
- Come è salvaguardato chi vive all’interno dell’Area Marina, sempre più soffocato e limitato nel vivere le proprie tradizioni?
Che non rimanga solo un buon proposito la parola Ambiente"