"In questi giorni sui media nazionali e su quelli locali è uscita la notizia secondo cui una ricerca effettuata da una ONG con sede a Bruxelles (Transport & Enviroment) attesterebbe che il porto della Spezia – nel 2017 – è al 18° posto fra i porti europei quanto ad inquinamento determinato dalle navi da crociera".
"La ripresa di una simile indicazione, che sarebbe eclatante se fosse il risultato di analisi a valle di una campagna di rilevamento che avesse basi tecnico scientifiche e non di stime satellitari o altro, viene percepita con preoccupazione da parte della comunità, sia essa portuale o cittadina e pone problemi di credibilità tanto da indurre taluno ad ipotizzare la fattispecie del procurato allarme prevista dal nostro codice penale.
Il tema dell’inquinamento è certamente uno di quelli centrali nell’evoluzione della presenza dell’uomo, tant’è che la legislazione pone severi limiti alle emissioni in atmosfera e l'osservanza di tali limiti è demandata ad appositi organismi indipendenti che svolgono costantemente il loro compito sulla base di protocolli scientifici e non di stime".
"Occorre anche tenere presente che il settore crocieristico, proprio per le sue caratteristiche, ha sviluppato tecnologie idonee a minimizzare le emissioni quali alimentazione con LNG e scrubber senza dimenticare che dal prossimo anno il combustibile non potrà avere più dello 0,5% di tenore di zolfo".
"Infine vale la pena ricordare che le navi da crociera devono essere conformi alle normative internazionali ed in proposito sono certificate dai relativi Registri di appartenenza".
"Fatte queste premesse credo indispensabile che venga offerta alla pubblica opinione un quadro ufficiale della situazione a cura degli Enti preposti, e quindi ARPAL, ASL, AdSP, Capitaneria, Comune ed ogni altro Ente che abbia competenze in materia".
"Senza sovraccaricare di dati che potrebbero essere di difficile lettura per i non addetti, sarebbe comunque basilare avere una tabella che indicasse i limiti di legge, le rilevazioni effettuate, gli eventuali sforamenti, le responsabilità eventualmente attribuibili, le differenze rilevate, se esistenti, nelle date di presenza delle navi da crociera rispetto alle date di assenza, le differenze nelle fasce orarie di maggior traffico stradale e di arrivo/partenza delle navi".
"Per concludere ricordo che alcune ricerche italiane in città portuali danno un livello di emissioni di origine portuale inferiore al 10% delle emissioni totali del comprensorio cittadino, con il che non si intende certo negare la necessità di ulteriori miglioramenti cui notizie come quella in argomento possono solo nuocere".
Giorgio Bucchioni
Presidente Associazione Agenti Marittimi