Un obbligo che valeva per tutti gli accordi del 2013, anche quelli già firmati, e che impediva all'INPS di corrispondere i pagamenti, non rendendo validi e quindi non finanziati quelli siglati in altre sedi". Lo ha comunicato quest'oggi l'assessore al lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco, a margine della riunione con le organizzazioni sindacali sulla nuova legge per il TPL sul bacino unico.
"Grazie alle pressioni delle Regioni italiane – ha detto Vesco – il cavillo è stato tolto, visto che era stato introdotto, senza essere supportato nemmeno da una norma e in modo retroattivo dal 1 gennaio. A questo punto l'INPS potrà procedere con i pagamenti". Restano ancora sul tappeto pero' numerosi nodi da sciogliere: primo fra tutti quello delle risorse, in grado di garantire la copertura degli accordi almeno fino alla fine di marzo. Un punto fondamentale che verrà affrontato domani in sede di commissione lavoro presso la Conferenza delle Regioni che avanzerà un'ulteriore richiesta di finanziamento al Governo. "Domani – spiega Vesco – una volta deciso il riparto tra le regioni, chiederemo il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga per riuscire ad arrivare non solo fino alla fine di marzo, ma almeno fino a giugno e consentire così ai 10.000 lavoratori liguri, a cui è già stato autorizzato il trattamento di cassa in deroga e di mobilità, la possibilità di percepire le risorse".