L'Amministrazione Comunale di Lerici ha aggiudicato l'intervento di messa in sicurezza del versante sovrastante il Seno di Mezzana e la strada provinciale 26 che collega Tellaro a Lerici, in prossimità dello stabilimento balneare “Eco del Mare”.
La gara è stata vinta dalla ditta “Rogu Costruzioni srl” con un ribasso di oltre il 31%.
L'intervento, che coinvolgerà risorse per circa 1 milione e 300 mila euro, sarà avviato non appena trascorsi i termini di legge previsti dal codice degli appalti per la stipula del contratto. Il termine dei lavori è previsto per settembre 2019.
"E' uno degli interventi più importanti della nostra attività amministrativa – commenta l'assessore ai Lavori Pubblici Marco Russo -, in quanto la risoluzione dei dissesti franosi rappresenta una delle problematiche più complesse nell'ambito della difesa del suolo. Un progetto tanto più importante dal momento che la sua realizzazione permette l'adeguata interazione tra aspetti geologici, idraulici, forestali e ingegneristici".
Nel 2010 l'area, sulla quale sussistono storicamente rilevanti criticità idrogeologiche, fu interessata da un gravissimo movimento franoso che ha comportato, per lungo tempo, la completa chiusura della strada provinciale e la necessità di realizzare una strada provvisoria con la quale impedire il completo isolamento della frazione di Tellaro. L'intervento venne eseguito in somma urgenza dalla Provincia della Spezia, finalizzato a riaprire nell'immediato la strada e fronteggiare i danni seguiti agli eccezionali eventi meteorologici che colpirono gran parte della Regione Liguria nel dicembre 2010.
"L’Amministrazione Comunale ha investito ingenti risorse nella progettazione della messa in sicurezza del versante, che riteniamo una priorità assoluta al fine di garantire la sicurezza della percorribilità dell’unica strada che collega Tellaro al resto del mondo – aggiunge Marco Russo -. Nel medesimo versante, in occasione degli ulteriori eventi calamitosi di cui è stato oggetto il territorio nei mesi di novembre e dicembre 2014, si era verificato un movimento franoso che abbiamo monitorato e sul quale già lo scorso anno siamo intervenuti, anche grazie a un finanziamento regionale, realizzando i lavori recentemente conclusi di messa in sicurezza della strada pedonale della Lama".
Le nuove opere saranno finanziate con fondi del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (Reg. UE 1305/2013) - Sottomisura 8.4. relativa al ripristino delle superfici boschive danneggiate in occasione di calamità naturali.
Gli interventi riguarderanno la messa in sicurezza del versante mediante la realizzazione di alcune palificate, la sistemazione idraulica dei compluvi e il miglioramento delle superfici boschive anche dal punto di vista forestale, utilizzando soluzioni riconducibili all’ingegneria naturalistica.
"Le opere principali riguarderanno la realizzazione di paratie di micropali in continuità con quelle già esistenti, realizzate a seguito degli eventi del 2010, muri di contenimento rivestiti in pietrame, in modo da creare freni a eventuali scivolamenti a monte del terreno, e il posizionamento di metri di palificate in legno – conclude Marco Russo -. Verrà inoltre completata la sistemazione del sentiero della Lama, rimuovendo la pavimentazione esistente e realizzandone una drenante. Saranno inoltre captate le acque meteoriche, canalizzando e quindi posando una condotta sui compluvi naturali in prossimità del residence “Golden beach”, area in cui saranno posati tombini finalizzati allo smaltimento delle acque, riducendo notevolmente l’azione provocata dal ruscellamento superficiale delle acque piovane e sorgive provenienti da monte. Il versante sarà quindi ricoperto da reti in aderenza accoppiate anti erosione e sulle superfici saranno piantati arbusti autoctoni grazie ai quali ridurre lo scivolamento di materiale detritico sulla carreggiata stradale".
L'intervento coinvolgerà in maniera significativa anche la rete sentieristica, che verrà ripristinata e messa in sicurezza: sarà sostituita la passerella in legno sul canale Casella e ricostruito l’argine, eliminando la coltre detritica che oggi limita il deflusso delle acque.
Fondamentale sarà inoltre il lavoro di diradamento selettivo della componente arborea, finalizzato ad alleggerire il peso sui versanti.