"Ripercorrere i luoghi amati da Eugenio Montale in un Meriggiare pallido e assorto è già di per sé un privilegio. Diventa un'esperienza unica se appoggiati ai roventi muri d'orto si ascoltano dalla voce di Cristina Currarini le parole, le poesie e le sensazioni del premio Nobel durante la stagione della vendemmia."
Sono le impressioni di Stanislao de Marsanich, presidente della rete dei Parchi Letterari italiani, a margine della partecipazione al percorso poetico escursionistico I Vendemmiati Clivi da Manarola a Corniglia, organizzato dal Parco Letterario Eugenio Montale e delle Cinque Terre lungo i sentieri n. 506, 586 e 587 del CAI, sabato 8 settembre scorso.
"Il palpitare lontano di scaglie di mare si mescola al lavoro dei vignaioli che qui è ancora necessariamente legato alla tradizione e alla forza fisica. - Prosegue de Marsanich - regalandoci altre immagini del territorio - Il paesaggio è tagliato di tanto in tanto dalle monorotaie che si aggrappano alle pareti terrazzate tra foglie verdi e rossastre e grappoli dorati. Alle Cinque Terre non è difficile capire cosa sia un luogo di ispirazione ed è assolutamente comprensibile il motivo per cui sono riconosciute Patrimonio dell'Umanità. Un patrimonio fragile che Comunità, Comuni e Parco Nazionale preservano grazie a un lavoro continuo legato a una filiera agroalimentare unica, ricca e fondamentale per mantenere quei muretti a secco che non sono appoggiati alla parete, ma la sostengono."
In occasione della visita de Marsanich ha colto l'occasione per incontrare il Presidente pro tempore del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Vincenzo Resasco, il quale ha evidenziato come la cultura legata al paesaggio sia un urgenza da coltivare, anche partendo dalle comunità locali: "bisognerebbe vivere le Cinque Terre immergendosi nella stessa atmosfera descritta nelle poesie di Montale. Il poeta ha infatti conosciuto il nostro territorio percorrendo i suoi sentieri, scoprendo la natura e il paesaggio circostante da un punto di osservazione privilegiato. Quello della verticalità, ancora godibile oggi nei percorsi escursionisti più alti."
"Il Parco Letterario Montale e delle Cinque Terre è indirizzato in questo senso a una sensibilizzazione ulteriore di lettori, viaggiatori e anche degli amanti di un vino straordinario che Giosuè Carducci descrisse come l'essenza di tutte le ebbrezze dionisiache e Gabriele d'Annunzio come profondamente sensuale. - Conclude de Marsanich - Un messaggio di responsabilità e sostenibilità di fondamentale importanza che è oggi un esempio per tutta la rete de I Parchi Letterari e le Comunità che li ospitano, in Italia e all'estero."