L’invasione della fauna selvatica in Liguria non è più, da tempo, solo un problema dell’agricoltura, ma di tutta la società: la crescita esponenziale di cinghiali, daini, lupi e altri animali selvatici ha portato ad un sovrappopolamento di esemplari che, allontanandosi dai boschi alla ricerca di cibo, sono arrivati ad occupare i centri abitati e a generare, con la loro presenza, numerosi incidenti sulle strade, mettendo a rischio le persone.
È l’allarme lanciato da Coldiretti Liguria che, raccogliendo numerose segnalazioni da imprese agricole e cittadini, preoccupati per una situazione che ogni giorno diventa sempre più insostenibile e per la quale ogni misura adottata finora non ha portato a risultati significativi, ha chiesto un ulteriore intervento della Regione Liguria.
Proprio in queste ore, infatti, Coldiretti Liguria ha consegnato un documento all’Assessore Stefano Mai contenente una serie di proposte per arginare il grave problema della fauna selvatica. Oltre alla semplificazione della legge regionale in materia di autotutela del fondo agricolo, alla rotazione delle squadre di caccia anche da fuori regione, al monitoraggio online degli abbattimenti per evitare il consueto mancato raggiungimento degli obiettivi e ad una serie di metodi per allocare risorse utili agli indennizzi, Coldiretti Liguria ha chiesto inoltre alla Regione di attivarsi per avviare e promuovere uno studio e una sperimentazione sulla sterilizzazione con esca per il contenimento dei capi, pratica già attiva in altri Paesi europei e del mondo, ma non ancora presente e diffusa in Italia. In Inghilterra, ad esempio, è stato sperimentato il vaccino denominato GonaCon, messo a punto dagli scienziati del U.S. Department of Agriculture’s (USDA), proprio da una ricercatrice italiana, Giovanna Massei, e dall'Australia arriva un’ulteriore ricerca per l’immunosterilizzazione del cinghiale. In sintesi, prosegue la Coldiretti, controllando la fertilità degli animali selvatici tramite farmaci somministrati con esche specifiche, apribili solo dagli ungulati, si potrebbero ottenere, anche in questo modo, risultati concreti.
“La situazione - affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - va risolta con un approccio che gestisca in maniera consapevole e continuativa la popolazione degli animali selvatici nell'interesse di tutta la società. Anche l’analisi per l’introduzione della sterilizzazione può essere una strada da percorrere e tenuto conto che in altre parti d’Europa e del mondo questa pratica viene già sperimentata, ottenendo anche risultati positivi, e la nostra regione potrebbe farsi parte attiva per analizzare questa formula nel nostro territorio. Comunque sia in Liguria è ormai indispensabile intervenire in maniera risolutiva, senza sottovalutare nulla, prima che sia troppo tardi e prima che le zone dell’entroterra vengano abbandonate da chi non riesce più a lavorare e vivere serenamente, con danni incalcolabili al patrimonio ambientale e paesaggistico della nostra regione. È in gioco l’economia di intere aree della regione, nonché l’equilibrio ambientale e l’incolumità delle persone. Le misure preventive ma anche quelle repressive adottate finora non hanno risolto il problema: nell'ultimo periodo gli abbattimenti, in particolare nel ponente, si contano sulle dita di una mano nonostante, invece, le segnalazioni e i danni siano numerosi. Per questo abbiamo chiesto all'Assessore Stefano Mai di prendere fortemente in considerazione, nell'interesse dell’economia locale e dell’intera società, il documento contenente le nostre proposte e ci siamo resi disponibili per lavorare insieme per risolvere questo grave problema”.
Coldiretti Liguria