"A Pescara approccio ed esecuzione dei primi 70 minuti sono stati bruttissimi sotto tutti i punti di vista, tecnico, tattico, di concentrazione e il risultato lo ha testimoniato; non possono bastare gli ultimi 20 minuti a cambiare la mia opinione sulla gara. Siamo consapevoli di quanto male abbiamo fatto; il problema è stato mentale, non certo tecnico perché poi siamo anche andati vicini a recuperare un risultato che poteva essere pesantissimo.
La Società ha voluto parlare alla squadra, sensibilizzandola a continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto, a dare il massimo fino alla fine. Bisogna andare avanti, pensare alla sfida contro la Cremonese; al Picco dobbiamo giocare sempre per vincere, peccato non esserci riusciti nelle partite importanti. La classifica dice che abbiamo 47 punti, la partita sarà difficile, tra due buone squadre che vengono entrambe da sconfitte e nessuno vorrà regalare nulla. Di sicuro servirà determinazione e grinta, senza non si va da nessuna parte.
Rivoluzione? La mie scelte saranno frutto del lavoro settimanale, di quanto fatto durante tutta la stagione, non solo della partita di domenica scorsa. Quando affronti per primo una squadra che ha cambiato allenatore, hai delle incognite, ma anche noi abbiamo provato altre soluzioni, altre cose; vedremo, abbiamo tempo fino a domani per valutare ogni possibilità, soprattutto per l’assenza a destra di De Col. Gilardino ha spinto negli ultimi giorni, sarà a disposizione così come Capelli che torna con noi; De Francesco sta sfruttando la sua occasione, non mi sorprende. Mulattieri dall’inizio? Nessun obbligo, è pur sempre un 2000, che ha dimostrato di avere forza e corsa. Ricopre un ruolo dove i compiti tattici sono limitati; è con noi da tempo e in questi mesi è maturato tanto sotto ogni aspetto, personalità, tecnica; deve puntare a diventare il più completo possibile, la tattica si impara in poco tempo.
La mia è una squadra composta da giovani e meno giovani, che hanno vinto campionati, che hanno tanta esperienza. La comunicazione interna è ovviamente differente da quella esterna e non credo che il parlare all’esterno in una certa maniera abbia potuto condizionare i risultati; anche perché nello spogliatoio ci siamo sempre confrontati in maniera chiara e non certo sempre in modo 'cauto'. Quando c’è stata la possibilità di accelerare, nelle partite chiave, ho accelerato, perché la percezione era quella di poterlo fare e i giocatori lo sapevano. Non ci siamo però fatti trovare pronti e questo è l’aspetto che lascia più rammarico.
L’amarezza dei tifosi è comprensibile, ma questo era l’anno zero, tutte le problematiche della stagione, le abbiamo affrontate sempre con professionalità e voglia. Chi fa può sbagliare, non ho nulla da recriminare sull’impegno a squadra e staff".