GENOVA. Un accordo per chiedere al Governo e al Parlamento di rivedere le previsioni di finanziamento per il 2013 e per gli anni successivi, affinché sia garantito il rispetto dei livelli essenziali di assistenza e il carattere pubblico e universalistico del sistema sanitario. Lo hanno siglato gli assessori alla salute e alle politiche sociali della Regione Liguria, Claudio Montaldo e Lorena Rambaudi, a partire dalla condivisione della grave preoccupazione finanziaria per il sistema sanitario italiano.
Sindacati e assessori hanno convenuto sulla necessità di "disporre di risorse adeguate per il funzionamento del sistema sanitario e per una sua nuova organizzazione che metta al centro i bisogni del paziente in particolare il malato cronico" .
Da qui la condivisione del processo impostato con le proposte della Giunta al consiglio per fare del distretto la sede di organizzazione di tutte le attività con proprio budget a partire dai primi mesi del 2013. Tra i punti salienti dell'accordo: l'individuazione nel medico di famiglia e nelle strutture distrettuali del punto di riferimento fondamentale per il paziente affetto da cronicità che dovrà progressivamente trovare le risposte ai suoi bisogni, evitando per quanto possibile, il ricorso a ricoveri ospedalieri .Inoltre si prevede che in ogni distretto sorgano unità di cure primarie con medici di Medicina Generale, pediatri di libera scelta, guardia medica , specialisti convenzionati dipendenti e infermieri che progressivamente dovranno arrivare ad una apertura di 24 ore al giorno per dare risposte ad esigenze di minore complessità, evitando di ricorrere al Pronto Soccorso.
Inoltre Regione Liguria e organizzazioni sindacali ribadiscono l'impegno verso le persone non autosufficienti, attraverso la conferma del fondo per la non autosufficienza per cui la Regione ha stanziato 6 milioni di euro per la prima parte del 2013 e chiedono che il Governo e il Parlamento ripristinino il fondo nazionale. Parallelamente si propongono l'attuazione di nuove modalità di presa in carico con soluzioni individualizzate e l'utilizzo di una "dote di cura" attraverso fondi sociali o sanitari per sostenere la permanenza delle persone al proprio domicilio.
Infine la Regione ha confermato l'impegno dei precedenti accordi sulla corresponsione della seconda tranche delle indennità infermieristiche e l'avvio delle procedure per l'applicazione del "dividendo dell'efficienza " – art.16 l.98/2011, tenendo conto del ruolo svolto dai lavoratori per garantire la continuità dei servizi in un momento così difficile. La Regione si impegna inoltre a tener conto del fabbisogno delle esigenze del turn over del comparto.