Nonostante l'incendio che lo scorso 31 luglio ha fortemente menomato l'operatività aziendale, una parte degli impianti è sempre rimasta in funzione e pertanto, seppur con limitazioni, l'attività avrebbe potuto proseguire se la Provincia di Massa Carrara avesse deciso per la proroga.
In realtà, è dal 2010 che la ditta Costa Mauro procede nella sua attività di proroga in proroga, attendendo un'autorizzazione definitiva che, a causa di una serie di fattori negativi ad essa non imputabili, non è mai giunta a compimento: ciò rappresenta una forte anomalia negli iter autorizzativi che ha gravemente limitato la capacità imprenditoriale e la possibilità di sviluppo e di miglioramenti ambientali, ulteriori a quanti già attuati, che l'azienda avrebbe messo in opera.
L'incendio di luglio, il secondo in 10 mesi, aveva fortemente provato ma non piegato la volontà di un imprenditore tenace che nel passato aveva tenuto testa anche a "pretese" malavitose. A seguito del rogo e della situazione di crisi conseguente, il 5 agosto in Regione Toscana, l'azienda, assistita da Confindustria La Spezia, aveva già chiesto all'Ente l'apertura di un tavolo tecnico/politico finalizzato ad individuare rapidamente soluzioni in grado di conciliare la continuazione dell'attività aziendale con le esigenze manifestate dalla popolazione di Albiano Magra. E' dato di fatto, tuttavia, che l'Autorizzazione ambientale necessaria al proseguimento dell'attività non è pervenuta entro la scadenza ultima dello scorso 29 agosto.
Proprio in tale data, pertanto, si è tenuto un incontro urgente presso la Prefettura di Massa Carrara alla presenza dell'Azienda con i suoi consulenti Avv. Silvia Rossi e Dott. Roberto Battistelli e assistita da Confindustria La Spezia, delle OO.SS e del Presidente della Provincia di Massa Carrara Ugo Malatesta con i suoi Dirigenti; proprio la Provincia nel corso dell'incontro ha comunicato che la proroga dell'attività per la ditta di Costa Mauro non sarebbe stata concessa. L'azienda, pertanto, non può più operare e diventa inevitabile l'apertura di una procedura di licenziamento collettivo per tutti i lavoratori che, fra dipendenti diretti e indotto, ammontano a 57 persone.
«Sono molto provato e stanco della situazione – dichiara Mauro Costa – sono anni che lavoro osservando tutti gli adempimenti dovuti e ho sempre trovato ostacoli, di ogni genere. Nonostante questo ho sempre manifestato il mio interesse ad investire per migliorare. Non mi sarei mai aspettato di dover distruggere, là dove non è arrivato il fuoco, la mia attività e con essa il futuro dei miei dipendenti ».
Adesso tutto è nelle mani della Regione Toscana nella speranza che un tavolo tecnico/politico che dovrà essere convocato al più presto possa individuare delle soluzioni in grado di salvare il futuro di 57 famiglie.
La situazione che si prospetta è particolarmente complessa anche in considerazione delle contestazioni di una parte degli abitanti di Albiano che da tempo chiedono ad alta voce, la ricollocazione dell'azienda se non la sua totale chiusura.
Ci si chiede se in questo periodo di crisi economica che ha determinato la chiusura di tante attività produttive ed il licenziamento di altrettante persone non si senta l'esigenza da parte delle Istituzioni di attivare rapidamente qualsiasi strumento e mediazione che possa permettere di salvare un'azienda sana in grado di garantire così tanti posti di lavoro sia per la Provincia di Massa Carrara che per quella della Spezia visto che tanti lavoratori risiedono nelle aree limitrofe liguri.
A fronte delle tante accuse che le vengono rivolte, è bene chiarire che i numerosi controlli cui l'azienda è stata soggetta negli anni hanno dato sempre esito negativo, e che le varie sentenze del TAR e del Consiglio di Stato le hanno sempre dato ragione.
Confindustria La Spezia desidera rivolgersi a tutti gli attori coinvolti, in primo luogo agli Assessori della Regione Toscana all'Ambiente e difesa del suolo Fratoni ed al Lavoro Simoncini auspicando una pronta operatività del tavolo tecnico/politico, dal quale poter far emergere, tenendo conto di ogni diversa legittima istanza, una soluzione concertata e condivisa che allontani il licenziamento certo per i lavoratori della Costa Mauro.