In questa fase le problematiche di una riforma, quella delle Province, assolutamente inadeguata e priva di una costruzione logica e temporale, stanno emergendo con forza e si stanno ripercuotendo sui lavoratori e sui cittadini.
Le Province esistono, continueranno ad esistere (magari con altro nome) ed avranno ancora, come hanno, competenze e deleghe da gestire.
In compenso la loro pseudo-riforma ha fatto sì che esse si siano impoverite di professionalità, si siano private di personale in modo assai superiore a quanto le loro competenze necessiterebbero (a causa dei tagli economici) e non abbiano più nemmeno le risorse economiche per gestire settori importanti, come le strade, le scuole e l'ambiente, che pure hanno ancora in capo.
Tra i vari problemi, ora, l'assurdo: i servizi per l'impiego dovrebbero essere gestiti da almeno un anno dalla costruenda agenzia nazionale per il lavoro (Anpal).
Poiché l'agenzia non é ancora operativa, le Regioni hanno assunto su di sé, attraverso una convenzione stipulata con lo Stato, l'onere temporaneo della gestione; gestione che con ulteriore convenzione le Regioni hanno trasferito alle Province.
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Il tutto fa supporre che tale situazione durerà ancora per tutto il 2017.
A causa dei tagli scriteriati operati dallo Stato molte (la maggior parte) delle Province italiane si trova oggi in una situazione di dissesto economico o (come quella spezzina) di pre-dissesto, senza un bilancio approvato e senza essere in grado di rispettare i parametri economici previsti dalla legge, come ad esempio il cosiddetto patto di stabilità.
Per questa situazione l'Ente non può, per impedimento di legge, prorogare i contratti di lavoro del personale precario, pur avendo la necessaria copertura economica (fondi sociali europei) e l'effettiva necessità, in quanto i precari costituiscono quasi il 50% dell'organico di questi servizi e risultano essere pertanto essenziali all'erogazione degli stessi.
I lavoratori precari da oltre dieci anni, con esperienze e professionalità consolidate, si ritroveranno il 30 Settembre in una situazione di enorme incertezza, che li porterà a perdere il lavoro, o, nella migliore delle ipotesi, a tentare di collocarsi nel settore privato.
Le scriventi Segreterie CGIL CISL UIL rivolgono pertanto un appello ai Parlamentari della nostra provincia per sensibilizzare e impegnare il governo ad emettere, in tempi brevi, entro settembre, una deroga normativa che consenta alla Province in situazione di dissesto o pre-dissesto , la proroga dei contratti di lavoro sino a marzo o almeno sino al 31 dicembre, in modo da utilizzare le risorse dei Fondi sociali europei che la Regione Liguria intende mettere a disposizione.
Le OOSS auspicano che i nostri Parlamentari intervengano al fianco dei lavoratori e del Sindacato per trovare una soluzione a questi 27 dipendenti della nostra provincia; in caso contrario, in cui non arrivassero risposte che accolgano le istanze sopra riportate, i lavoratori saranno chiamati dalle Organizzazioni Sindacali ad una fase di mobilitazione continua, che porti all'attenzione di tutta l'opinione pubblica il paradosso:
i centri per l'impiego licenziano i precari.