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Trasporti alle Cinque Terre, il Parco: "E' tempo di fare un passo avanti" e lancia la proposta di accesso alla zona solo su prenotazione In evidenza

È dall'estate del 2013 che il Parco Nazionale rivendica la necessità di un servizio dedicato di treni per le Cinque Terre.

La richiesta, più volte discussa in sede di Comunità del Parco, è stata sottoposta alla Regione Liguria e a Trenitalia (in un primo momento assolutamente contrarie) nell'ambito delle riunioni convocate in Prefettura sul tema della sicurezza, alla presenza di tutte le Amministrazioni coinvolte.
Sede più che opportuna, perché soprattutto la sicurezza è messa a rischio dall'afflusso concentrato di turisti nelle stazioni del Parco: piccoli marciapiedi affollati dai passeggeri (a volte quelli di due treni diretti in senso opposto), turisti in salita e in discesa dalle vetture, gruppi numerosi di visitatori agli ordini di guide in affanno, persone costrette in spazi angusti e dai tempi serrati della nave da crociera, esposte ai furti e al violento spostamento d'aria dei treni che passano in velocità, costipate in fila indiana negli stretti sottopassaggi delle stazioni, ritardi congeniti e soppressione di treni.
Non si capisce come possa godersi, in tutto questo, la bellezza indescrivibile dei luoghi.

 

C'entra la sicurezza, dunque, ma anche la cultura della sostenibilità: ciò che accade nelle stazioni del Parco è l'esito di un turismo alimentato per oltre un decennio senza alcun criterio selettivo, a vantaggio di pochi e a danno soprattutto dei residenti che, per i propri spostamenti, hanno soltanto il treno e, per spazio di vita e di socialità, il proprio piccolissimo borgo.
Non potendo trattenere l'altro turismo, il Parco Nazionale ne ha avviato uno parallelo, quello per esempio dello Sciacchetrail, del Parco letterario Montale, del Festival Glocal di Monterosso, del Presepe di Manarola, delle visite alle cantine, del Centro di educazione ambientale, un turismo tendenzialmente destagionalizzato anche se, da novembre a marzo, gustare un caffè o ordinare un piatto di pasta è impossibile per l'assenza quasi completa, nelle Cinque Terre, di bar e ristoranti aperti.

È ormai tempo di fare un passo avanti.
Dall'estate del 2013, ripeto, l'Ente rivendica in tutti i modi l'istituzione di treni del Parco, per l'urgente finalità di migliorare l'accoglienza e per separare i flussi turistici da quelli residenziali.
La proposta ora delineata da Trenitalia non attua detta separazione, anzi va in senso decisamente opposto. Essa prevede, infatti, che residenti e turisti abbiano un unico treno, il cadenzato, sia pure a tariffa differenziata (benché nessuno chiarisca come i primi possano essere esonerati dal biglietto di quattro euro e come possa ben esercitare il proprio impegno il personale dell'informazione e delle biglietterie).
La separazione dei flussi prevista non è quella attesa perché distingue soltanto i passeggeri (turisti e residenti) in movimento fra La Spezia e Levanto da quelli diretti oltre, condannando così all'isolamento proprio il territorio bisognoso di un servizio migliore per meglio assolvere al proprio compito di accoglienza e per continuare a offrire degnamente le opportunità, non tutte ancora statisticamente accertate, per un ampio bacino di economia.

La soluzione sta, invece:
a) nella istituzione di treni cadenzati a tariffa turistica (la più congrua) e su prenotazione, attraverso la Carta Parco - il bando per la dematerializzazione delle Card è già pronto - da vendere anche sul sito Trenitalia;
b) nel mantenimento di fermata nelle stazioni delle Cinque Terre dei treni diretti oltre Levanto, con accesso a tariffa regionale solo per i residenti.


Insomma il Parco mette a disposizione il proprio impegno e la propria organizzazione perché al territorio (con treni, battelli e pullman), se i Sindaci concordano, possa accedersi soltanto previa prenotazione, per esigenze di sicurezza e di tutela di un paesaggio fragile. Una strategia che si combina con la Carta europea per il turismo sostenibile appena conseguita, con il piano di gestione UNESCO che ci avviamo ad approvare, con il Marchio di qualità ambientale.

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