Appare strano, però, che essa venga dichiarata "monumento" senza che, a oltre tre anni dalla frana, sia stato approntato un progetto o un finanziamento pubblico per la sua riapertura, e quando permane quella situazione che, nell'agosto del 2013, in Consiglio regionale venne definita come «drammatica e di una pericolosità che non si può descrivere con opportune parole».
Fece uno sbaglio chi annunciò che, nel giro di pochi mesi dalla frana, la via dell'Amore sarebbe tornata alla fruizione. Fu, d'altra parte, un errore di valutazione sostenere che quella frana avesse decretato la fine delle Cinque Terre: in questi anni non è infatti diminuita l'attrattiva turistica del territorio, grazie all'impegno speso dall'Ente Parco per la fruibilità dei sentieri alti e perché non si perpetuasse l'errore di fare, a buon mercato, del sentiero "più romantico del mondo" (uno dei più esposti al rischio di cedimenti franosi) il perno della immagine del territorio.
Al di là dei risultati molto favorevoli delle presenze turistiche, le ispezioni dell'Unesco successive all'alluvione del 2011 e all'evento franoso del 2012 hanno accertato, infatti, i risultati positivi degli indirizzi del Parco Nazionale, mantenendo alle Cinque Terre il rango di Patrimonio dell'Umanità.
Stupisce anche che, con la sua elezione a monumento, si saluti con soddisfazione l'idea che la Via dell'Amore, sottratta al Parco Nazionale, venga recuperata e gestita da privati (come? per quanto tempo? con quali garanzie di rispetto per l'ambiente e della sicurezza?)
Certo è augurabile che qualcuno, prima o poi, faccia qualcosa, ma sarebbe meglio tener conto fin d'ora che un Parco Nazionale, territorio Unesco, non possa essere sezionato, e che quel monumento, tornato alla luce - speriamo il più presto possibile - resti parte del paesaggio e del suo sistema di tutela.
L'Ente Parco, esautorato per ragioni incomprensibili dal progetto di ricostruzione, è sempre stato pronto a collaborare ad ogni iniziativa di recupero: quanto tempo si sarebbe risparmiato se il Comune di Riomaggiore avesse subito trovato nel Parco Nazionale il finanziatore del progetto?
È necessario che l'eventuale ingresso di privati nella vicenda della Via dell'Amore sia l'esito di decisioni di alto profilo istituzionale, per ciò che il sentiero rappresenta come immagine internazionale e per i delicati profili di sicurezza pubblica che esso chiama in causa.