La cerimonia, molto partecipata, si è svolta alla presenza di molte sezioni ANPI, dell'ANED e di rappresentati del Comitato Unitario della Resistenza.
Sono stati deposti fiori presso la lapide che ricorda le vittime: Arduino Cecchi, Natale Maggiani, Edoardo Mordacci, operatori dell'ospedale, e il giovane Stefano Sanguinetti.
Durante la cerimonia sono state ricordate anche le figure dei medici Luigi Borachia, Giacomo Campodonico, Francesco Negri, Leopoldo Paita e il professor Ugo Pardi, primario dell'ospedale, arrestati e torturati poiché tutti sospettati di curare e inviare farmaci ai partigiani.
"La guerra di Liberazione – ha sottolineato Ruggia – è da considerarsi una guerra di popolo che vide l'unità politica delle forze democratiche e antifasciste e portata avanti dai partigiani, dai deportati, dalla ricostituita Marina, dall'Esercito ed dall'Aeronautica, dagli operai che scioperarono durante l'occupazione nazista, dai contadini che aiutarono i partigiani e, come in questo caso, da lavoratori e cittadini di ogni età. Le lapidi– ha concluso il vicesindaco – verranno riposizionate nel nuovo ospedale a memoria di questo sacrificio". (22 agosto)