L'Area Marina Protetta delle Cinque Terre, al fine di contenere la migrazione del materiale galleggiante ed evitare che lo stesso potesse allargarsi velocemente, ha circondato l'imbarcazione con le apposite barriere galleggianti e posizionato alcuni fogli assorbenti sull'ipotetica perdita oleosa. Le barriere, che servono per intervenire rapidamente ed arrestare lo spandimento di tutto ciò che galleggia, cambiarne la direzione, favorire l'ispessimento e quindi facilitare il recupero, si sono adattate al moto ondoso.
L'operazione è stata effettuata molto rapidamente - dalle ore 09.30 alle ore 10.10 - senza difficoltà o particolari problematiche.
Terminata l'esercitazione, i dispositivi sono stati recuperati sull'imbarcazione dell'AMP i cui tecnici hanno segnalato al personale della Capitaneria la fine dell'emergenza. L'operazione, in ambito di Certificazione ambientale UNI EN ISO 14001:2004, si è rivelata efficace in quanto ha permesso di testare nuovamente una serie di manovre da attuare in caso di reale inquinamento marino causato da idrocarburi o altri prodotti. Più specificatamente, ha dimostrato una maggiore capacità di azione da parte del personale AMP rispetto alla simulazione precedente.
L'organizzazione e lo svolgimento di tale simulazione ha rappresentato un'ulteriore occasione per rinnovare lo spirito di collaborazione che lega, nelle attività di prevenzione e gestione ambientale, l'Area Marina Protetta del Parco Nazionale delle Cinque Terre con la Capitaneria di Porto.
Il personale del Consorzio ATI, che ha assistito alle manovre e osservato la strumentazione impiegata, ha avuto modo di comprendere le tecniche da adottare in caso di incidenti simili a quello simulato.
(1 luglio)