Le principali novità riguardano:
CODICI COLORE. Alla denominazione numerica delle allerte si sostituisce una scala cromatica che identifica la Criticità e il livello di Allerta. Si passa da due a tre livelli di allerta. Fino ad oggi, a seconda dell'intensità del fenomeno atteso, venivano definiti tre livelli, denominati rispettivamente Criticità Ordinaria, Allerta 1 e Allerta 2, ad ognuno dei quali è associato uno scenario di pericolosità in scala crescente. Con il nuovo sistema i tre scenari rimangono, ma vengono meglio distinti e definiti con i tre colori giallo, arancione e rosso, così come già in uso in alcune altre regioni. Il colore giallo, corrisponde quindi a quello che oggi è il livello di criticità ordinaria che sarà il primo livello di allerta nel nuovo sistema.
ALLERTA TEMPORALI. Viene introdotta la allerta temporali a seguito della previsione di rovesci o temporali forti. Dopo gli eventi del 9 ottobre a Genova, c'è stata, a livello nazionale, una ulteriore riflessione, a seguito della quale si è deciso di tenere conto del fenomeno temporali, che sarà recepito anche dai sistemi di protezione civile delle altre regioni, che oggi non lo prevedono. I livelli di allerta generati dai temporali, qualora non siano compresi in fenomeni più ampi di piogge diffuse, saranno due, Giallo e Arancione, quest'ultimo individuato come livello massimo per questa tipologia di fenomeni.
FASI OPERATIVE. Vengono adeguate al nuovo sistema di allertamento anche le azioni che ogni Amministrazione deve inserire nella propria pianificazione di emergenza da attivare a seguito dell'emanazione di un'Allerta.
Infine, si sta approfondendo il tema dell'estensione del sistema di allertamento, oltre a quello idrologico, anche alla possibilità di innesco frane in collaborazione con CNR IRPI.