Nella sala stampa del C.S. "Bruno Ferdeghini", il presidente del Rijeka e Consigliere d'amministrazione dello Spezia Calcio, Damir Miskovic, non poteva certo esimersi dal parlare di un argomento che da tempo è sulla bocca di tutti, ovvero le strutture sportive, 'Picco' compreso:
"Strutture? Voglio prima vedere se ci sono soluzioni all'interno della città, senza andare troppo lontano, perché questo è lo Spezia e la squadra deve restare nel comune, pertanto abbiamo momentaneamente stoppato il progetto di Marinella, mentre con Follo andremo avanti, perché una squadra ha necessità di più terreni su cui lavorare. Credo che prima di andare a costruire altrove, sia necessario sistemarsi in casa propria, e per avere una prima squadra che possa competere per la massima serie, si devono avere strutture adeguate come quelle che sono state sviluppate per il settore giovanile, che nella stagione appena conclusa ha sfornato diversi nazionali, come mai era accaduto prima nello Spezia. Il Picco? Prima giochiamo bene in serie B, poi quando cresceremo, vedremo dove saremo arrivati e penseremo allo stato. A Rijeka la città ha dato il terreno, si è occupata delle infrastrutture e della manutenzione, mentre a noi sono toccate le spese per la costruzione, ma questa è interazione e collaborazione tra le parti, perchè il Rijeka così come lo Spezia è una squadra che trova i suoi tifosi all'interno del territorio cittadino ed è fondamentale essere uniti; non si può pensare che la Social Sport faccia tutto da sola e se la città non aiuta in maniera tangibile è difficile creare strutture importanti, perchè lo Spezia Calcio deve vivere unito con La Spezia città. Lo sport moderno senza soldi non puoi farlo, ma io credo che in questi tre anni che abbiamo davanti ed in cui vogliamo stabilizzarci, potremo trovare nuove fonti economiche. Non serve spendere in maniera esagerata, andare in serie A e non avere una società solida alle spalle, pertanto in primis ridurremo il budget e ritorneremo nella media della Serie B, creando una struttura importante che porta funzionare sul lungo termine. Non accuso chi è passato prima alla Spezia, ma si è pagato lo scotto di aver compiuto un salto molto veloce, ma ora si cambia e non faremo spese folli, a partire dalle presentazioni, perché le prossime manifestazioni andranno fatte in centro città, senza fare differenze tra i vari tifosi, dato che il nostro lavoro è renderli felici e sempre più innamorati della maglia bianca. Certo, io credo che la squadra vada sostenuta sempre e comunque, anche nei momenti negativi, ma sono i nostri ragazzi a dover dare prova di dare il massimo in ogni partita, perchè i tifosi si accorgono di chi mette il cuore in campo e chi invece gioca solo per lo stipendio. Gli abbonamenti? I prezzi non aumenteranno e cercheremo di avere 1000 posti dedicati a nonni, mamme, insomma, a chi porta i bambini allo stadio. Nelle piccole città tutti prendiamo a cuore le sorti della nostra squadra, tutti siamo allenatori, presidenti, direttori sportivi, ma io credo che l'importante sia avere una filosofia ben chiara e seguirla, poi ci possono essere degli errori perchè nessuno è perfetto, ma non è nemmeno corretto parlare di Serie A se abbiamo una squadra per la Serie B, bisogna essere onesti e non illudere mai le persone. A Rijeka stiamo lavorando su un progetto di cinque anni e dopo esserci salvati all'ultima giornata, siamo cresciuti, ci siamo rafforzati, ed ora siamo in Europa da due stagioni, ma questo non vuol dire che il prossimo anno lotteremo per vincere il campionato, perchè non bisogna mai farsi ingolosire dalle situazioni, continuare con la filosofia adottata, senza sforare il budget stabilito.