E' il primo, completo, censimento del grande patrimonio di piante ad alto fusto che popolano il centro di Levanto, tra viali, giardini ed altri spazi pubblici.
E' uno studio commissionato dal Comune di Levanto alla ditta "Dendrotec" di Monza, che in una decina di giorni a cavallo della metà dello scorso mese di gennaio, utilizzando i più sofisticati strumenti diagnostici a disposizione delle aziende specializzate in questo settore, ha compiuto una verifica delle condizioni fisiologiche e di stabilità di 376 alberi, indicando per ognuno di essi le possibilità di cedimento e le eventuali operazioni necessarie alla successiva messa in sicurezza. L'indagine è stata moto approfondita. Ogni pianta è stata sottoposta ad una sorta di check-up con l'applicazione di sensori e sonde che ne hanno evidenziato lo stato di salute. Si è provveduto, tra l'altro, a misurare la resistenza alla perforazione del legno (per evidenziare "carie" e cavità interne) e a testarne la qualità (per evidenziare un eventuale stato di degradazione). Lo screening ha riguardato tutto il centro, dal fronte a mare in località Vallesanta fino all'area di Madonna della Guardia, e l'abitato di Montale. Ogni albero (contrassegnato da un cartellino in metallo che lo rende immediatamente individuabile nell'ambito della documentazione e degli elaborati grafici prodotti dallo studio) è stato inserito in una "classe" che ne individua lo stato di salute attuale e gli interventi o i controlli di cui necessita sia nel breve tempo che nel giro di qualche anno. Questa la situazione nelle aree più pregiate del centro. In corso Roma, il caratteristico viale popolato da ben 119 tigli, la maggior parte delle piante si presenta in buono stato: solo 12 di esse richiedono un ulteriore esame strumentale da effettuare entro due anni, ma purtroppo altre sei dovranno essere abbattute e sostituite perché gravemente "cariate". Nella straordinaria varietà floreale dei giardini di piazza Staglieno (lecci, querce, faggi, platani, magnolie, ecc.), i recenti interventi a cui sono stati sottoposti molti esemplari hanno consentito di migliorare le condizioni di salute delle 71 piante esistenti, anche se per tre di esse (due querce ed un pittosforo) lo studio consiglia l'abbattimento e la sostituzione. Lo stesso drastico suggerimento vale per una Robinia di piazza del Popolo ed una quercia in via Grillo. Inoltre, gli agronomi consigliano un trattamento antiparassitario per le palme. Tutto il resto del vasto patrimonio arboreo controllato risulta sostanzialmente in salute e necessita solo di un controllo periodico. "Lo studio era indispensabile per tutelare il grande patrimonio rappresentato dal verde pubblico presente sul nostro territorio – spiega il vicesindaco e assessore all'Ambiente, Luigi Lapucci – Si è trattato di un censimento completo attuato da personale specializzato, che ci ha fornito un quadro clinico preciso di ogni pianta. Ora sta a noi decidere come e in che tempi intervenire per preservare questo patrimonio, mantenerlo sano, sostituire gli alberi ormai compromessi e che potrebbero rappresentare un pericolo per l'incolumità pubblica, e valorizzarlo ulteriormente laddove se ne presenti la possibilità".