"Il mese scorso abbiamo presentato in sala consiliare il progetto sulla componente geologica del PUC, legato alla pianificazione territoriale e difesa del suolo, realizzato dal geologo Paolo Petri in collaborazione con l'ufficio tecnico e l'ufficio urbanistica del Comune di Lerici - dichiarano il Sindaco Marco Caluri e l'Assessore all'Urbanistica Dino Baudone –Diciotto mesi di lavoro, che hanno portato alla realizzazione di uno strumento importantissimo per l'elaborazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale. Uno studio che abbiamo voluto convintamene, soprattutto nell'ottica della prevenzione. Proprio allo scopo di fronteggiare il dissesto idrogeologico, il Comune di Lerici, primo fra i comuni liguri, ha introdotto nella normativa del PUC il concetto di invarianza idraulica, principio secondo cui la quantità di acqua di pioggia che confluisce in un corpo ricettore (in genere un canale) prima e dopo un intervento urbanistico debba rimanere invariata. Uno studio sulle metodiche che ci permettono di evitare di mandare acqua nei fossi, canali, zone tombinate, senza un'adeguata regimazione con tecniche specifiche, come ad esempio vasche a bocca tarata, piazzali di infiltrazione, reti di drenaggio. In aree come quella del nostro Comune, il fenomeno diventa particolarmente gravoso; mentre in alcuni periodi i nostri canali hanno portate contenute o sono addirittura asciutti, assumono portate importanti in occasione di piogge critiche come quelle degli ultimi anni, soprattutto a causa della vicinanza della collina al mare. In una situazione di questo tipo, il fenomeno di impermeabilizzazione dei suoli assume un valore preoccupante. Con lo studio sulla componente geologica, il Comune di Lerici ha voluto mettere in risalto questa problematica, che non viene affrontata nemmeno a livello di Piani di Bacino. Sono state censite tutte le zone tombate, è stato identificato il reticolo idrografico secondario, quello maggiormente colpito dagli eventi critici ed infine valutate le condizioni di stabilità (rischio frane) nelle fasce più delicate. E'stato realizzato lo studio dell'interferenza (interconnessione fra rete stradale e reticolo idrografico) individuando i tratti critici delle strade su cui intervenire con piccoli lavori di manutenzione per evitare che le acque scorrano liberamente, creando problemi alla viabilità e favorendo l'innesco casuale di frane laddove le acque trovino la possibilità di incanalarsi verso valle. Il lavoro eseguito non solo pone al centro della Pianificazione urbanistico - territoriale le problematiche connesse con il rischio idrogeologico, ma propone alcuni nuovi percorsi metodologici che contribuiscono alla pianificazione delle attività di manutenzione del territorio, che di fatto stanno cominciando a prendere corpo da parte dell'Assessorato ai Lavori Pubblici. Ovvio però che senza la partecipazione attiva della cittadinanza, con le sole forze dell'amministrazione comunale e con i finanziamenti sempre più scarsi non possiamo risolvere tutto. E' necessaria la collaborazione di tutti nel seguire norme tecniche e comportamentali (specialmente da parte di professionisti e progettisti) e contribuire al miglioramento dell'asset paesaggistico ambientale del territorio lericino. La norma è in fase sperimentale – concludono Sindaco e Assessore - per cui tutti i contributi tecnici sono ben accetti, in modo da affinarla e renderla fruibile in termini più generali. L'invarianza idraulica è una tematica che dovrà essere affrontata nella stesura del nuovo PUC al fine di evitare una proliferazione di vasche e vaschette che non siano organizzate, verificare come inserire questo concetto nella ristrutturazione dei centri storici e nelle aree già edificate, quali strumenti di incentivazione possono essere messi in campo; pensiamo ad esempio a quelli sul risparmio energetico, con la nuova legge del consumo del suolo che l'attuale Ministro all'Ambiente sta promuovendo".