Nel solco delle iniziative già realizzate a favore di persone disabili, la Fondazione cerca di affrontare con modalità innovative il complesso tema dell'autismo, i cui casi sono in continua crescita, affiancando la preziosa opera delle associazioni di volontariato attive in questo settore, tra cui, in particolare, Agapo Onlus, ANGSA-Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici La Spezia e Associazione Voce ai Diritti. Il "Campus Agrisociale" sorgerà in un complesso costituito da un fabbricato in disuso da diversi anni e annessi terreni circostanti, situato in località S. Anna, che il Comune della Spezia ha messo a disposizione e che la Fondazione ha deciso di acquistare e ristrutturare nell'ambito degli investimenti patrimoniali a sostegno del territorio. Tali investimenti dell'Ente sono volti in prevalenza a realizzare strutture destinate a scopi sociali e sanitari. Rientrano in questo settore, oltre alla costruzione del nuovo centro di riabilitazione in via Fontevivo alla Spezia, l'acquisto e il recupero di un immobile in via Brugnato destinato a casa di accoglienza di Caritas, nonché la realizzazione della nuova sede della Pubblica Assistenza di Luni a Castelnuovo Magra. Il progetto "Campus Agrisociale" è stato convalidato dall'ASL 5 Spezzino, che ne ha condiviso la valenza e le finalità soprattutto in relazione alla creazione di un contesto specifico pensato appositamente sulle caratteristiche dell'autismo. Il centro sarà destinato a diventare un punto di riferimento aperto a soggetti autistici e disabili residenti nel territorio della provincia della Spezia. Il "Campus" sarà strutturato come una piccola azienda agricola gestita direttamente da Agapo in grado di fornire prodotti biologici e servizi di accoglienza. Il tutto sarà organizzato come un'impresa sociale auto-sostenibile dal punto di vista economico e gestionale, in cui saranno coinvolti i ragazzi e loro famiglie. L'Associazione Agapo comparteciperà operativamente e finanziariamente alla conduzione del campus, attivandosi nella creazione di una rete solidale tra soggetti pubblici e privati che possa contribuire alla buona riuscita dell'iniziativa. La ristrutturazione del fabbricato, che si trova in prossimità della città, in zona collinare e in una posizione agevole anche dal punto di vista dei collegamenti, consentirà di sviluppare le attività rivolte all'accoglienza e fornire supporto logistico alle attività agricole previste. Il piano di recupero prevederà la realizzazione di una cucina e sala da pranzo al pian terreno, un punto di aggregazione/ristoro nell'area adiacente all'ingresso dell'edificio, una zona residenziale e un ufficio al primo piano, mentre i magazzini agricoli e il ricovero attrezzi saranno negli spazi interrati. Inoltre, i terreni circostanti al fabbricato verranno bonificati per essere adattati prevalentemente alla coltivazione orticola. All'interno del campus le persone saranno inserite in percorsi di apprendimento, formazione e avviamento al lavoro, nonché di crescita e consolidamento delle proprie individualità, finalizzati a migliorare l'autonomia personale e l'interazione sociale. Il modello di riferimento è quello delle "farm communities", nate a metà degli anni '70 in Inghilterra e divenute un valido esempio di integrazione lavorativa e sociale per soggetti autistici in ambienti "facilitanti" come quello rurale.
