"Si tratta di una vera e propria piaga da contrastare – spiega Scibilia – in quanto penalizza chi questa professione la esercita in modo regolare, dopo aver conseguito una pubblica selezione. Questo fenomeno , purtroppo diffuso omogeneamente su tutto il nostro territorio, con operatori non solo liguri, ma addirittura provenienti da diversi paesi europei , rischia di creare forti disservizi ai turisti,nonché di danneggiare l'immagine del'accoglienza nelle nostre splendide località.
Sono convinto che questo settore dell'accoglienza turistica, vada rilanciato e sostenuto con maggiori energie e piu' convinzione dalla Regione Liguria.
E' necessario dare maggiore visibilità attraverso più canali informativi diretti ai turisti ed agli operatori, sostenendo una realtà che può contribuire alla ripresa economica del nostro Paese, promuovendo la qualità del settore del turismo, una realtà composta da alta professionalità, da accoglienza con sorrisi , da viaggi guidati alla scoperta di luoghi sconosciuti, di conoscenza profonda del patrimonio artistico, culturale ed ambientale ligure.
Questo è un settore - aggiunge Scibilia - che da la possibilità di accompagnare i nostri turisti in giro per le nostre terre, con vari mezzi , dal classico treno o bus, sino al cavallo, o a dorso del mulo, o in bicicletta con personale preparato, qualificato e non improvvisato per necessità, sino un domani a poter riscoprire altri mezzi come l'ape car usata dai nostri contadini che potrebbe girare molto bene per i carruggi .
Credo quindi in fondo, che la Regione potrebbe promuovere piu' iniziative per far conoscere e rilanciare le attività delle professioni turistiche abilitate, la relativa normativa ; dare maggiore evidenza agli elenchi ufficiali, pubblicandoli sul sito internet dell'ente e invitando gli enti provinciali ad agire anche in tal senso"
Nello stesso tempo - conclude il consigliere PD – questa azione puo' diventare un vero volano di conoscenza e promozione delle reali opportunità che i nostri territori possono offrire ad un turismo più di qualità, con più opportunità, anche in settori oggi non abbastanza "sfruttati" , come quelli culturali o sportivi, che devono essere rivisti e rilanciati.