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Autunno senza castagne, colpa della vespa cinese In evidenza

Il calendario dice "autunno" ma nei boschi dello spezzino le castagne scarseggiano: colpa del cinipide galligeno, (Dryocosmus kuriphilus) che, ormai da anni, miete danni a raffica nei castagneti di tutto il nord Italia.

Le ripercussioni sono pesanti anche sul raccolto di castagne, decimato di anno in anno: la Regione Liguria è intervenuta, come anche in altri areali del nord Italia, con le opportune misure di contrasto i cui risultati, però, saranno evidenti solo nei prossimi anni.
In particolare, sono proseguiti quest'anno i lanci del parassitoide antagonista "Torysmus sinensis": un "insetto buono" che contrasta in modo naturale il cinipide e che sta dando i primi frutti nel vicino Piemonte, in particolare in provincia di Cuneo dove la sperimentazione è stata intensa e precoce.
Nella provincia piemontese si è rilevata, infatti, una significativa riduzione della presenza di "galle" sui castagni: le piante riprendono così il loro normale ciclo di sviluppo vegetativo e il risultati sono positivi anche riguardo alla produzione di frutti.
Ma anche la Liguria, sul punto, è particolarmente attiva: nel 2013 i "lanci" del parassitoide antagonista hanno toccato direttamente la Val di Vara e la Val di Magra, nell'entroterra spezzino.

Il programma di controllo biologico proseguirà negli anni a venire con l'obiettivo di ottenere una condizione di equilibrio tra le popolazioni del Cinipide e del suo antagonista in tutte le aree castanicole della provincia della Spezia e dell'intera Liguria.

"La raccolta delle castagne è importante sia come integrazione al reddito d'impresa agricola, sia come attività di richiamo per il turismo nelle nostre valli" commentano il presidente e il direttore di Coldiretti La Spezia Michele Menoni e Domenico Pautasso che ricordano come, in appena un decennio, la recrudescenza degli attacchi del cinipide Dryocosmus kuriphilus abbiano portato "a una diffusione a macchia d'olio su ampie porzioni di territorio ligure, con gravi perdite di produzione: non va dimenticato che la castanicoltura, nei secoli, è stato un elemento distintivo dell'economia agricolo-boschiva".
Come ricordato nei mesi scorsi anche dall'assessorato regionale all'agricoltura, l'unico mezzo valido messo a disposizione dalla ricerca per la lotta contro la "vespa cinese" che ha infestato il territorio danneggiandone lo sviluppo vegetativo e riducendo dell'85% la produzione dei frutti: lo stesso assessorato ha da tempo ha messo a disposizione mezzi e risorse per lo studio e l'esecuzione di piani di contrasto per ostacolare e sconfiggere l'aggressività del parassita; in particolare, nel maggio scorso è partita la campagna regionale dei "lanci" dell'antagonista "Torysmus sinensis", con materiale il cui costo è sostenuto dal Ministero delle Politiche agricole su richiesta della Regione Liguria.

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