I centri di revisione, ex art. 80 C.d.S., sono a rischio chiusura e con essi sono a rischio i posti di lavoro di tutti gli altri dipendenti a causa della difficoltà a reperire personale in possesso sia dei titoli di studio idonei che della prevista esperienza triennale maturata nel settore della manutenzione autoveicolare.
Il periodo per formare un ispettore delle revisioni è di circa sette mesi, modulo A e modulo B, per un totale di 296 ore fra teoria e pratica.
Gli esami a cura degli enti preposti sono rimasti bloccati a lungo e l'attuale scarsità di sessioni annuali, qualora dovesse persistere, priverà il mercato di lavoratori da inserire nel proprio organico, mettendo i centri di revisione in condizione di dover sospendere l'attività qualora l'ispettore dovesse assentarsi per qualunque motivo. Stiamo parlando di 9.150 imprese o poco più che danno lavoro a oltre 25.000 addetti con un fatturato annuo di un miliardo circa.
La correttezza delle operazioni di revisione e la conseguente sicurezza stradale non si ottengono rendendo impossibile ai centri di revisione di operare, bensì incrementando i controlli e sanzionando chi opera in modo scorretto.
Cna La Spezia richiama la dovuta attenzione sul problema: occorre tutelare urgentemente i centri di controllo privati, gli ingenti investimenti realizzati dagli stessi e le migliaia di addetti impiegati nel settore.
"Anche in Liguria occorre creare una quadra tra Motorizzazione Civile, uffici di ALFA Agenzia Regionale per il lavoro la formazione e accreditamento, Ufficio Servizio Trasporti delle provincie, Enti di formazione certificati e parti sindacali – spiega Andrea Benassi formatore nel settore Automotive e socio di un centro revisione associato alla Cna spezzina - per dare la possibilità agli aspiranti responsabili tecnici revisione di frequentare il corso specifico ed il relativo esame abilitante. Le aziende sono in sofferenza e, inoltre, stiamo perdendo la possibilità di creare nuovi posti di lavoro".