Prima conferenza stampa pre-partita della stagione per mister Gotti, che alla vigilia della sfida di Coppa Italia contro il Como ha parlato ai microfoni della stampa:
“in questo mese sono successe diverse cose. Da subito abbiamo dovuto verificare le situazioni di Amian e Ferrer; quindi, già in partenza ci sono mancati due ragazzi su cui facevamo conto. Piano piano sono intervenute le vicende del mercato, con molto piacere è arrivato Ekdal dalla Sampdoria, dopo lo scorso campionato in cui è stato afflitto da una fascite plantare che l’ha condizionato durante tutto l’anno. La decisione che abbiamo preso è stata quella di non lasciare le cose a metà, e di prenderci il tempo adeguato a farlo guarire completamente, così da averlo al pieno della sua efficienza fisica il prima possibile. Adesso andiamo ad affrontare le prime partite ufficiali con quelle piccole sicurezze che hanno contraddistinto questa squadra nel percorso.
Stiamo facendo alcuni tentativi con i giocatori, abbiamo iniziato a percepire la loro quotidianità e i piccoli particolari di ognuno, ma alla fine è sempre il campo che dà le risposte. Un conto sono le idee che io mi faccio rispetto alle caratteristiche e alla potenzialità dello spostamento di questi giocatori in altre zone del campo, dall’altra parte dovremo vedere cosa ci dirà il campo. Durante le amichevoli avete potuto vedere Kiwior al centro dalla difesa e il tentativo con Agudelo di verificare se lui possa fare la mezzala con un’interpretazione sia mia che sua. Per quanto riguarda Verde deve prendere l’abitudine con delle nuove linee di gioco, ma con le sue qualità e con il suo modo di interpretare le partite credo che non sia un grande problema.
L’idea per domani è quella di mettere in campo la formazione più competitiva possibile, e nel fare questo dovremo fare i conti con alcuni acciacchi di stagione e il fatto che alcuni giocatori sono più avanti e altri più indietro. Ad esempio, Kovalenko, nonostante sia stato qui l’anno scorso, a causa delle vicende di mercato ha saltato la preparazione e non sarà convocato per la partita di domani, perché ha bisogno di fare un tipo di lavoro diverso in questo momento. Considerando tutte queste situazioni metterò in campo la formazione più competitiva possibile, perché la partita di Coppa Italia di domani sarà un test importante prima dell’inizio del campionato.
Succede spesso con i giocatori, soprattutto con quelli più giovani, che un allenatore veda una scultura dove tutti vedono una pietra, e a me è successo con alcuni di loro, sia dal punto di vista fisico che tecnico. Le decisioni di questo mese saranno capire se possano essere già pronti per affrontare il campionato di Serie A o se sia meglio andare a fare un percorso di continuità di gioco in altre realtà.
Abbiamo parlato di Nzola un mese fa, e in questo mese mi sento di poter dire che ha confermato e superato quella che era la mia aspettativa. Non ho difficoltà a dire che è un giocatore che a me piace molto e che credo lui non si renda neanche conto di quanto sia forte.
Il mercato è ancora lungo, tutti sappiamo che abbiamo due potenziali uscite di due giocatori molto importanti della rosa, e non sappiamo cosa succederà. Sappiamo che il mercato è strano, le cose possono succedere in tempi brevissimi. Se per Provedel oggi la situazione vede degli incastri che potrebbero avere tempi più brevi, ad oggi non è il caso di Maggiore, quindi se non ci saranno novità rilevanti Maggiore sarà in campo domani.
Ad oggi posso dire che Gyasi è un giocatore fondamentale all’interno della squadra, non solo per l’aspetto calcistico, ma anche per quello personale, per il peso specifico che ha all’interno del gruppo e dello spogliatoio. Stiamo provando a vedere se riesce ad esprimere le sue potenzialità anche in una zona di campo con dei compiti un po’ diversi da quelli che siamo abituati a vedere, però il ragazzo è molto disponibile, e io cerco di affidargli dei compiti che si avvicinino il più possibile a quello che lui sa fare meglio.
La Società ed io abbiamo condiviso l’idea di ridurre molto il gruppo e contestualmente di cercare di alzare la competitività per ogni ruolo, di modo che tutti quanti si spingano l’uno con l’altro durante la stagione. Quest’ultimo mese ci servirà per rifinire la rosa da questo punto di vista.
La fascia da capitano? È un problema che mi sono posto, un problema più simbolico che pratico, perché Maggiore ha passato questo mese comportandosi da professionista esemplare e da vero capitano, sia in ritiro che durante le amichevoli. Ne discuterò con lui e capiremo insieme quale sarà la soluzione migliore."