"La prima impressione per noi nuovi è di un'organizzazione eccellente e per uno come me che viene da Novara, dove si fa dell'organizzazione un fiore all'occhiello vuol dire tanto; questo aspetto è alla base per costruire un futuro importante. Sinceramente, dopo quattro anni in Pimonte avevo bisogno di cambiare aria, nonostante avessi ancora un contratto in essere, oltre ad una questione sentimentale. Nell'incontro con il Direttore Romairone c'è subito stata intesa; decisiva l'interessa della Società che mi ha voluto ed io sono stato ben felice di accettare subito. L'idea di poter fare un campionato importante, mi alletta molto. 'Sindaco'? si nomignolo datomi per il mio essere in campo, la mia gestualità; credo di aver lasciato un buon ricordo nei tifosi novaresi; ma non credo davvero che a Spezia servano sindaci o altro. Ho delle caratteristiche temperamentali che magari in campi del sud, dove ho giocato per tanto tempo, in campi caldi come è anche il Picco, vengono esaltate; forse l'unica piazza un po' tranquilla è stata Novara. Spezia rispecchia quella che è la mentalità del sud, una città portuale che ha bisogno del carattere per poter uscire da alcune situazioni; io credo di poter avere le caratteristiche giuste per far bene in una piazza come questa, sputeremo sangue prima di lasciare il campo. Ma quello che deve essere chiaro è che il singolo da solo non può nulla, l'importante è quello che si riesce a fare tutti assieme. Ed in questi primi giorni è subito stato evidente che il gruppo comincia a formarsi, vecchi e nuovi; ritrovo Porcari, dopo i tre anni al Novara ed una scalata dalla C alla massima serie irripetibile; il suo ruolo è particolare ed il suo contributo è fondamentale. Non credo che ci saranno problemi ad integrarci; poi un ambiante disteso aiuta, specie in questo periodo di carichi massimali; se manca la battuta, manca l'anima".